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L’Italia è sempre più green: elettrificata un’auto su tre

ROMA – L’automotive è in prima linea per la sostenibilità: cresce l’attenzione verso i temi ambientali, tanto che nei primi cinque mesi del 2021 un’auto nuova venduta su tre è ibrida, ibrida plug-in o elettrica pura (33,9% al netto del noleggio), con una crescita delle immatricolazioni del +335,1%. Ma la strada è ancora lunga: per aiutare concretamente l’ambiente e stimolare l’anima green degli italiani servono incentivi strutturali e investimenti in infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici.

Oltre due terzi di chi oggi è intenzionato ad acquistare un’auto (67%), ritiene l’impatto ambientale un aspetto importante da considerare, un dato che arriva fino al 75% tra chi cerca una vettura nuova. Un’attenzione che inizia ad avere i suoi effetti positivi sul mercato, anche se il prezzo resta sempre la leva principale per i consumatori. Grazie agli ecobonus e agli incentivi governativi destinati anche alla fascia 61-135 g/km di CO2 e alle politiche di alcune amministrazioni locali virtuose, oltre un terzo (33,9%) delle vetture nuove vendute nei primi cinque mesi del 2021 (al netto del noleggio), riguarda auto ibride, plug-in hybrid ed elettriche (191.680 immatricolazioni), in crescita del +335,1% rispetto allo stesso periodo del 2020. Parliamo di un salto notevole rispetto a una quota del 13,2% nel 2020, con un trend in forte espansione pur considerando il lockdown dello scorso anno.

È quanto emerge da un’analisi condotta da Autoscout24, il più grande marketplace automotive online europeo (su base dati interni e dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere), realizzata in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente.

Nello stesso periodo anche nell’usato si registrano segnali positivi, con un +127% delle richieste degli utenti su AutoScout24, anche se la quota resta ancora marginale rispetto alle altre alimentazioni. Numeri in crescita che potrebbero aumentare più velocemente se si adottasse una politica di sostegni economici strutturali estendendoli anche all’usato e investimenti in infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, sinora ancora scarsi o limitati.

Entrando nel dettaglio, nei primi cinque mesi dell’anno le auto nuove più vendute sono state le ibride (HEV) che non necessitano di ricarica: con 159.669 unità e una quota di mercato che raggiunge il 28,2%, sono un esempio che testimonia come gli incentivi erogati nella fascia di emissioni 61-135 g/km di CO2 abbiano contribuito a spingere la domanda di questa alimentazione. Ma la crescita maggiore rispetto ai primi cinque mesi del 2020 riguarda le auto ibride Plug-in (PHEV) con ricarica elettrica, che con 16.227 vetture vendute hanno fatto un balzo del +605,5%. Le elettriche (BEV), invece, hanno registrato 15.784 nuove immatricolazioni (+230,1% rispetto a gennaio-maggio 2020).

Entrambe le alimentazioni, tuttavia, in Italia, mantengono una penetrazione molto più bassa degli altri grandi mercati europei, con il 2,9% per le ibride Plug-in e 2,8% per le elettriche. Le “auto alla spina” scontano infatti la carenza delle infrastrutture di ricarica nel nostro Paese, fondamentali per lo sviluppo di queste alimentazioni.

E sul fronte dei prezzi? Le auto ibride usate più recenti (da 1 a 3 anni) hanno un prezzo medio di vendita pari a euro 34.680 (+4% rispetto al 2020), un dato che mostra come il valore resti alto nel corso dei primi anni di vita. Considerando sempre la stessa classe di età (da 1 a 3 anni), per acquistare un’auto elettrica usata sono necessari in media 26.850 euro, per il diesel 25.470 euro, per il benzina 20.960 euro.

Fonte www.repubblica.it

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