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Mazda pensa al futuro dove non c’è solo l’elettrico

ROMA – C’è attesa per conoscere le disposizioni presenti nel pacchetto “Fit for 55” che la Commissione europea presenterà il prossimo 14 luglio per adeguare le norme Ue ai nuovi target sulle emissioni al 2030. L’obiettivo che si pone l’Ue è ambizioso e comporterà impegni precisi da parte dei governi di tutti gli Stati membri per ottenere quell’incremento di riduzione delle emissioni fissato al 55% in poco meno di dieci anni. Nel frattempo la Mazda Italia ha organizzato una tavola rotonda digitale dal titolo eloquente: “La strada per la mobilità del futuro. I biocarburanti e gli e-fuels: un’opportunità nella transizione verso l’elettrificazione”.

All’incontro hanno partecipato Wojciech Halarewicz, neo vice president sales & customer services Mazda Europe; Roberto Pietrantonio, amministratore delegato Mazda Italia; Davide Bonalumi, professore sistemi energetici, dipartimento di energia del politecnico di Milano e Giuseppe Ricci, direttore generale Energy Evolution di Eni (presidente Confindustria energia). Dall’incontro è emerso che la ricerca della decarbonizzazione non può passare soltanto attraverso l’elettrificazione del parco circolante italiano che, seppure in continua espansione, è costituito da un numero ancora troppo esiguo di veicoli puramente elettrici.

Una diffusione, è stato sottolineato, frenata dalle carenze infrastrutturali e dai costi ancora troppo elevati delle auto elettriche. Non a caso l’incremento maggiore nelle vendite si sta registrando nel comparto dei veicoli ibridi che beneficiano del supporto elettrico ma che possono ancora rifornirsi al tradizionale (e ultra diffuso) distributore. Nell’attesa dei limiti più stringenti alle emissioni di CO2 che saranno imposti dall’Ue, un approccio di tipo olistico, inclusivo e multifunzione, appare come la strada praticabile più immediata facendo ricorso a ciò che oggi è già disponibile come i biocarburanti e gli e-fuel, alimentazioni alternative sostenibili che però andrebbero adeguatamente incentivate. Anche in questo caso, infatti, a frenare lo sviluppo della loro produzione sono le accise praticate dal Governo, identiche a quelle applicate ai classici combustibili fossili (al contrario della tassazione sull’energia per ricaricare i veicoli elettrici).

Insomma, il concetto emerso dall’incontro, e ampiamente condiviso, è quello che non esiste una soluzione unica all’abbattimento delle emissioni inquinanti ma che una decarbonizzazione concreta si può raggiungere soltanto adottando una metodologia “multisolutions” che permette di utilizzare le risorse già disponibili integrandole con quelle future. Da parte sua Mazda ha già annunciato un’accelerazione della sua strategia di elettrificazione globale che entro il 2030 prevede un quarto dei suoi prodotti totalmente elettrico, mentre tutti gli altri saranno in qualche modo elettrificati.

Tra il 2022 e il 2025, la casa dell’albatros, che lo scorso febbraio è stato il primo costruttore a far parte della eFuel Alliance, introdurrà una gamma di nuovi veicoli utilizzando la Skyactiv Multi-Solution Scalable Architecture, con 5 modelli ibridi, 5 ibridi plug-in e 3 elettrici. Mazda infine, sta investendo in vari progetti e partnership per promuovere lo sviluppo e l’uso dei combustibili rinnovabili e in patria, ad esempio, è coinvolta in ricerche e studi congiunti tra industria, università e governo sui biocarburanti ricavati dalla crescita di microalghe.

Fonte www.repubblica.it

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