ROMA – Niente da fare: il mercato dell’auto non ne vuole sapere di ripartire. A gennaio infatti le immatricolazioni di vetture nuove hanno fatto registrare un clamoroso meno 14 per cento: sono state vendute appena 134.001 nuove auto rispetto alle 155.867 del gennaio 2020. Certo, lo scorso mese ci sono stati due giorni lavorativi in meno, ma ovviamente ad affossare le vendite sono stati i blocchi alla circolazione per l’emergenza Covid-19. E non sono mancati nemmeno altri problemi, legati ai ritardi per ottenere gli incentivi alla rottamazione e – per le auto aziendali – al mancato adeguamento al nuovo ciclo “WLTP” dei valori di CO2 previsti per l’applicazione dei fringe benefit. Insomma la tempesta perfetta.
Va bene, ora ci sono gli incentivi, che stanno fornendo un grande aiuto, ma per le richieste di rottamazione sulla fascia incentivata da 61 a 135 g/km la disponibilità di fondi è già agli sgoccioli.
Incentivi auto, boom di richieste e fondi già quasi esauriti – di Valerio Berruti
Il mercato però è in rivoluzione. Le elettriche hanno superato le vetture a GPL ma soprattutto le auto ibride hanno sorpassato le diesel: 36.474 immatricolazioni rispetto alle 36.044 auto a gasolio. “L’alimentazione preferita dagli acquirenti, però – spiegano gli analisti di DataForce – rimane il benzina (48.360 unità). Comunque, per le benzina la flessione è impressionante: -33,27%, superiore persino a quella delle auto alimentate a gasolio (-30,96%). Più che raddoppiate, invece, le ibride, con le mild quadruplicate e le plug-in cresciute del 152%. Per le elettriche, dopo il grande balzo del 2020, la crescita rimane sostanziosa, ma meno significativa: +28,37%. Comunque si tratta di quasi 2.500 nuove targhe, un volume ormai vicinissimo a quello delle auto a metano. In netto regresso le auto alimentate a gas naturale (una su tre in meno rispetto a gennaio 2020), mentre la flessione delle vetture a gpl, pur consistente (-15,16%) è meno accentuata”.
Il mercato in rosso però preoccupa. Preoccupa molto: “In questo scenario – spiega infatti Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – la nostra stima per il mercato delle autovetture nel 2021 è di 1.550.000 immatricolazioni, che indica un andamento positivo del +12% rispetto all’annus horribilis appena chiuso, ma che va letta in relazione al trend pre pandemia: parliamo ancora di un pesante calo del 19% rispetto ai livelli 2019 e non è certamente una stima prudenziale. I programmi del PNRR rappresentano un’occasione storica per l’Italia, fondamentali per il decollo della mobilità verde e il rilancio del settore automotive, con benefici per l’ambiente la stabilità occupazionale e il bilancio dello Stato – conclude il Presidente. In questo quadro, il nostro settore può giocare un ruolo centrale per il riavvio dell’economia, attraverso tre pilastri strategici su cui convogliare le risorse disponibili: un corretto supporto allo sviluppo della mobilità green, rispettando la neutralità tecnologica; la realizzazione di infrastrutture di rifornimento per i veicoli di nuova generazione; una maggiore competitività delle aziende italiane, allineando la fiscalità delle imprese che si avvalgono di auto aziendali a quella dei principali Paesi europei, riducendo il gap competitivo di cui soffrono”.
Cosa fare? Dare più forza agli incentivi: “Purtroppo il Governo – afferma Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – ha lesinato sullo stanziamento per gli incentivi alle vetture da 61 a 135 gr/km di CO2 mettendo a disposizione bonus per l’acquisto di auto di questa categoria per 250 milioni di euro di cui ben 73 milioni già prenotati dal 18 gennaio alla fine del mese scorso con la conseguenza che, con ogni probabilità, all’inizio di aprile i fondi per gli incentivi si saranno esauriti per le auto più richieste, che sono quelle con emissioni di CO2 da 61 a 135 gr/km, mentre lo stanziamento per le vetture con emissioni di CO2 da 0 a 60 gr/km dovrebbe essere sufficiente per tutto il 2021. Per continuare a sostenere il mercato dell’auto e con il mercato dell’auto l’economia – conclude Quagliano – è dunque necessario che il Governo provveda ad integrare in maniera sollecita e adeguata lo stanziamento per incentivi alle auto con alimentazione tradizionale (benzina, gasolio, gpl e metano) con emissioni di CO2 non superiori a 135 gr/km”.
Fonte www.repubblica.it