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Mobilize, oltre l’automobile. Garantisce Renault

ROMA – La strada scelta dalla Renault per essere protagonista nella nuova mobilità va oltre l’automobile, però prevede anche il lancio di nuovi modelli. Il nuovo marchio Mobilize, lanciato all’inizio dell’anno dal numero uno del gruppo Luca De Meo, ha infatti il compito di offrire soluzioni innovative per la gestione della mobilità, dell’energia e del crescente flusso di dati ma avrà anche una gamma di veicoli con il proprio marchio, progettati e costruiti per le nuove esigenze.

Mobilità, energia e dati sono tre campi d’azione un tempo separati e oggi sempre più interconnessi. La Mobilize ha il compito di mettere a punto soluzioni, in queste tre aree, capaci rispondere alle esigenze di privati, aziende, amministrazioni locali e accelerare la transizione energetica.
L’Italia è il primo paese a livello internazionale nel quale il gruppo Renault ha attivato una struttura dedicata per il nuovo marchio. Il responsabile di Mobilize Italia è Edmondo Pietranera, di ritorno nell’auto dopo esperienze nelle telecomunicazioni e un recente passato proprio nel settore più angusto da interpretare, la gestione dati: “Lo zero che si riconosce nel marchio è l’elemento guida delle attività di Mobilize – spiega – e le tre aree della mobilità, dell’energia e dei dati sono essenziali per annullare le emissioni. Proprio la capacità di utilizzare al meglio l’enorme flusso di dati generati da ogni applicazione è la chiave per fornire servizi realmente innovativi e un sempre maggiore valore al cliente”. In ognuno dei settori la Mobilize sta per lanciare dei prodotti chiaramente identificati dal suo marchio arancione.

Per quanto riguarda la nuova mobilità, la Mobilize lancerà modelli a proprio marchio dedicati ad utilizzi specifici, tutti con trazione elettrica. Il primo Purpose designed vehicls ad arrivare sul mercato sarà la Mobilize Limo, auto pensata per taxi, noleggio con conducente e corse in condivisione. Il modello è frutto della collaborazione tra la Renault e la cinese Jialing Motors; arriverà sul mercato dal prossimo anno esclusivamente con formule di abbonamento per professionisti del trasporto persone.

Altri tre modelli elettrici in arrivo in rapida sequenza, dal 2023 in poi, sono la Mobilize Duo (veicolo a due posti per il car sharing urbano), la Mobilize Bento (dedicata alla consegna delle merci e agli spostamenti di artigiani e manutentori in città) e la Mobilize Hippo, che con carrozzeria squadrata e linee simpatiche vuole offrire una soluzione modulare al trasporto merci e alla logistica.

In attesa dei nuovi veicoli, la Mobilize Italia ha lanciato il suo primo servizio di car sharing elettrico a Bergamo (dopo un progetto pilota a Mirandola, vicino Modena), in collaborazione con il locale concessionario Renault. La tariffa è basata esclusivamente sul tempo, senza limiti chilometrici e con formula Station based (le auto si ritirano e si riconsegnano nello stesso parcheggio). “Il nostro car sharing – spiega Edmondo Pietranera – sarà presto disponibile in altre città di medie dimensioni, con auto a zero emissioni e modello Station based, che consente di non avere problemi di parcheggio, garantire la massima manutenzione e la corretta ricarica delle batterie”.

Il settore dell’energia è in larga parte nuovo per il gruppo francese. In quest’area la Mobilize fa delle batterie in seconda vita – dismesse dalle auto elettriche ma ancora buone per usi stazionari –il fulcro della sua attività. Un sistema di accumulo modulare sarà offerto a famiglie e aziende come gruppo di continuità, o come sistema di stoccaggio per impianti fotovoltaici. La Mobilize Power Solution sta inoltre elaborando formule per la diffusione delle wallbox domestiche per la ricarica di veicoli elettrici e il Mobilize Charge Pass, dedicato all’accesso alla rete europea di stazioni di ricarica pubbliche.

L’area di attività relativa alla gestione dati non è ancora stata svelata in dettaglio. Le applicazioni alle quali lavora la Mobilize sono nei campi ritenuti universalmente cruciali come Big data, connettività dei veicoli e Internet delle cose. Ovviamente nel contesto emergente delle città intelligenti. Un mondo tutto da esplorare e – in gran parte – ancora da costruire.

Fonte www.repubblica.it

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