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Museo Mercedes, la Stella della passione

ROMA – Una volta tanto non c’è bisogno del navigatore per trovare l’indirizzo giusto. Basta arrivare a Stoccarda e chiedere di Mercedesstraße: anche i bambini sanno che al civico 10 di questa via, accanto ai cancelli dello stabilimento principale, si trova il Museo Mercedes, una San Pietro dell’automobile dove ogni anno – per lo meno prima dell’era Covid – migliaia di appassionati si recano in pellegrinaggio.

All’interno dell’imponente palazzo a forma di doppia elica, proprio come un gigantesco DNA, è racchiusa tutta la storia del marchio, da quando nel 1886 Carl Benz progettò la prima vettura. Più di 160 auto di tutti i tipi: dalle più antiche ai leggendari esemplari da corsa, alle concept car ancora da spedire in produzione. Il tutto disposto in 12 sale per un totale di 16.500 metri quadrati dove i soffitti si estendono per 33 metri senza alcun supporto, con la luce del sole che entra prepotentemente attraverso 1800 lastre di vetro triangolari. Anche il più esperto degli esploratori si perderebbe fra i meandri del palazzo, se non fosse che il percorso è stato diviso – in perfetto stile teutonico – in due grandi viaggi che corrispondono a due narrazioni diverse: Legend e Collection.

Legend a sua volta si sviluppa in sette allestimenti, ordinati cronologicamente. I prime due sono dedicati alle origini e infatti si chiamano Pioneers – The Invention of the Automobile e Birth of the Brand, dove il primo rappresenta davvero la preistoria dell’auto, quando alla fine del XIX secolo Gottlieb Daimler e Wilhelm Maybach progettarono uno dei primi veicoli di prova per il loro piccolo motore a combustione interna ad alta velocità, il cosiddetto Grandfather Clock. L’auto con la sella – così chiamata –  non è stata solo il primo veicolo a benzina, ma anche la prima motocicletta al mondo.

Dopo la preistoria inizia la storia, quella cioè dedicata alla nascita del brand, dove è stata esposta la Simplex 40 PS, la Mercedes più vecchia ancora esistente prodotta dopo la 35 PS di Wilhelm Maybach, la prima automobile al mondo dell’era moderna.

Nel terzo allestimento di Legend, intitolato Times of Change, Diesel and Supercharger, sono esposte quelle auto d’epoca che fanno venire gli occhi lucidi anche a chi non è appassionato di motori. Tanto per citarne una: la 26/120/180 PS Model S Touring una sportiva ad alte prestazioni che nel 1927 diede inizio all’era della serie di modelli S e di cui ne furono prodotte 146 unità.  Le emozioni continuano anche nella quarta sezione Post-war Miracle – Form and Diversity, dedicata al

miracolo economico tedesco dopo la seconda guerra mondiale, miracolo a cui contribuì in modo determinante Daimler-Benz.  Automobili come la Adenauer o la Ponton – il modello di base all’epoca – erano in cima alla lista dei desideri dei cittadini tedeschi. In questo allestimento è esposta una delle automobili più famose della storia Mercedes: la 300 SL Coupé, meglio conosciuta come la Gullwing, cioè Ali di Gabbiano per via delle sue porte che si aprivano dal basso vero l’alto.  Presentata nel 1954, era basata sulla versione da competizione del 1952, tanto che il suo 6 cilindri da 215 Cv era in grado di proiettarla alla velocità massima di 260 orari.

Il periodo che intercorre fra gli anni Sessanta e Ottanta, è descritto nel quinto allestimento, Visionaries – Safety and the Environment. Un’era cruciale durante la quale uomini come l’ingegnere progettista Béla Barényi scrisseroun capitolo importate della storia dell’auto, sviluppando della cellula di sicurezza dei passeggeri. Regina di questa sezione è senza dubbio la 230 SL, meglio conosciuta come Pagoda e prima auto sportiva al mondo con un robusto abitacolo e zone di deformazione. Il suo motore 6 cilindri da 150 Cv era in grado di farle raggiungere i 199 km/h. Fra il 1963 e il 1967 ne furono prodotti 19.831 esemplari.

Gli ultimi due allestimenti di Legend  si intitolano infine New Start – The Road to Emission-free Mobility e Silver Arrows – Races & Records. Il primo è dedicato all’inizio dei grandi cambiamenti sociali e politici, dove una maggiore sensibilità per le questioni ambientali acquista importanza sociale.  La risposta a queste sfide si traduce con molte soluzioni tecniche: l’ottimizzazione dei motori a combustione interna e lo sviluppo di sistemi di propulsione alternativi come la trazione elettrica a batteria e la cella a combustibile fino alla fase di produzione segnano pietre miliari sulla strada verso una mobilità senza emissioni.

I successi nelle corse fanno invece parte dell’ultimo allestimento (Silver Arrows – Races & Records). Fin dalla prima gara automobilistica nel 1894, Mercedes-Benz ha ripetutamente utilizzato le competizioni sportive per dimostrare le prestazioni e l’affidabilità delle proprie vetture. Orgoglio di questo allestimento sono le memorabili “Frecce d’argento”, che sono diventate parte della storia dell’automobilismo sportivo di tutti i tempi.

Una volta terminato il lungo percorso Legend, sempre che ne abbiano ancora la forza, i visitatori possono inoltrarsi nell’altra grande narrazione, quella chiamata Collection. A differenza di Legend dove domina la luce artificiale, qui le meraviglie Mercedes sono mostrate alla luce del giorno secondo un ordine che non è più cronologico bensì di attualità, attraverso 4 Gallerie: Voyagers, Carriers, Helpers  e Celebrities. Mentre nelle prime tre è esposto l’intero cammino dei veicoli della stella progettati per il viaggio e il trasporto, come i primi Bus o le Bisarche o gli antenati dei veicoli commerciali, la quarta Galleria battezzata Celebrities ha tutt’altro sapore: l’automobile a cavallo dei due conflitti mondiali, che rapidamente diventa uno status symbol rimanendo a lungo appannaggio di uomini ricchi e potenti. Quindi vetture di rappresentanza come la Mercedes-Benz 600 Pullman State, una limousine completamente blindata con tetto rialzato prodotta nel 1965. Una vettura utilizzata  per più di 30 anni da Re e Regine, Cancellieri e Presidenti in visite di Stato, che comodamente seduti sui sedili posteriori in pelle nera decidevano le sorti del Vecchio Continente e il destino degli odierni cittadini europei. Un destino scritto anche dalla penna di Mercedes -Benz.

Fonte www.repubblica.it

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