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Nuova Opel Astra: omaggio all’aerodinamica

La nuova Astra debutterà in anteprima mondiale al prossimo Salone Internazionale dell’Automobile di Francoforte (12/22 settembre).

E’ uno dei modelli che hanno fatto la storia del marchio tedesco e, stando ai tecnici di casa Opel, si affiancherà alle mitiche Opel Calibra e Insignia come una delle vetture più aerodinamiche mai prodotte dal costruttore tedesco.

A vantaggio della riduzione delle emissioni di CO2

Con un coefficiente di resistenza aerodinamica di 0,26 per Astra 5 porte e Sports Tourer, la nuova compatta Opel risulta, infatti, una delle vetture più aerodinamiche del proprio segmento. La resistenza aerodinamica è molto importante per i consumi di carburante e l’efficienza aerodinamica è pertanto fondamentale per ridurre le emissioni di CO2.

Opel Calibra ha indossato la corona di regina dell’aerodinamica per quasi 30 anni. Con un coefficiente di resistenza aerodinamica di 0,26, la coupé mostrava apertamente tutta la sua capacità di penetrare il vento; il coefficiente di resistenza aerodinamica della nuova Astra è ugualmente basso ed è stato raggiunto ottimizzando elementi che a occhio nudo risultano meno evidenti. Il modello attuale, presentato in anteprima mondiale al Salone di Francoforte nel 2015 ed eletto Auto dell’Anno per l’Europa l’anno successivo, ha già un coefficiente di resistenza aerodinamica molto basso, ossia 0,29. Quando si è trattato di sviluppare nuova Astra, gli ingegneri di Rüsselsheim si sono posti un nuovo ed ambizioso obiettivo: ottenere caratteristiche aerodinamiche al vertice della classe per le versioni 5 porte e Sports Tourer di questa compatta di enorme successo.

Un nuovo shutter integrale attivo

Utilizzando la galleria del vento dell’Università di Stoccarda gestita dal Forschungsinstitut für Kraftfahrwesen und Fahrzeugmotoren (Istituto di Ricerca di Ingegneria Automobilistica e Motori), il team di sviluppo si è concentrato sull’ottimizzazione delle caratteristiche aerodinamiche dell’Astra attuale in vista del nuovo modello.

Un’automobile produce dal 40 al 50% della propria resistenza aerodinamica totale nella zona intorno al sottoscocca, alle ruote e ai passaruota. Gli ingegneri Opel hanno pertanto deciso di puntare la loro attenzione su queste zone e hanno formato una task force specifica interfunzione per sviluppare il nuovo shutter integrale attivo.

Lo shutter integrale attivo di nuova Astra riduce ulteriormente il consumo di carburante chiudendo la parte superiore e quella inferiore della griglia. Tenendo in considerazione elementi termici, elettrici e aerodinamici, strategie di controllo intelligenti per aprire e chiudere le parti superiori e inferiori della griglia (anche in modo indipendente) permettono di guidare in modo estremamente efficiente nelle situazioni più disparate della vita reale. Per esempio, una riduzione del 10% della resistenza aerodinamica produce una riduzione dei consumi di carburante pari a circa il 2% nel Nuovo Ciclo di Guida Europeo (NEDC), o fino al 5% quando si guida a 130 km/h.

La riduzione della resistenza aerodinamica raggiunta dallo shutter integrale attivo riduce le emissioni di CO2 di nuova Astra fino a 2,0 g/km.

Shutter integrale attivo: vantaggi termici e aerodinamici

Lo shutter integrale offre anche benefici termici ritardando il raffreddamento dopo lo spegnimento del motore o accelerando il riscaldamento del motore in caso di partenze a freddo, un fattore che in particolare in inverno produce vantaggi significativi per i consumi di carburante e il riscaldamento dell’abitacolo.

Nonostante l’apparente semplicità e logica della soluzione, lo shutter attivo integrale costituisce una sfida impegnativa per progettisti e ingegneri, i quali devono tener conto di numerosi fattori, tra cui l’estetica, l’architettura e la protezione dei pedoni, ma anche i rating assicurativi, le tipologie di motore e trasmissione e la loro gestione termica e, ovviamente, le necessità di raffreddamento.

Tra gli interventi per migliorare il flusso dell’aria nel sottoscocca spiccano la copertura sotto il motore e la trasmissione, i pannelli nella zona anteriore del pianale, lo scudo termico ampliato del serbatoio del carburante che funge anche da deflettore dell’aria, l’altezza da terra ridotta fino a 10 mm, in base alla versione, e i bracci dell’asse posteriore di forma aerodinamica.

In totale, l’ottimizzazione aerodinamica di nuova Astra consente di ridurre le emissioni di CO2 di 4,5 g al chilometro nel ciclo WLTP. In un contesto di crescente irrigidimento delle norme relative alle emissioni di CO2, si tratta di un risparmio di importanza enorme: a partire dal 2021, nell’Unione Europea le nuove vetture dovranno avere una media delle emissioni di CO2 pari a 95 grammi per chilometro.

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