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Nuovi parcheggi? Solo se hanno la colonnina di ricarica elettrica

ROMA – Con l’obiettivo di abbattere tutti gli ostacoli alla diffusione dei veicoli elettrici sono allo studio diverse iniziative in ambito comunitario in grado di coinvolgere tutti i Paesi membri. In tal senso si inserisce la recente proposta della Commissione europea che prevede nuovi requisiti per i parcheggi nelle case e nei luoghi di lavoro che dovranno essere pre-cablati per ospitare i caricabatterie per auto elettriche. L’iniziativa per consentire agli automobilisti che passano all’elettrico una maggiore disponibilità di infrastrutture per la ricarica prevede la presenza del pre-cablaggio nei nuovi edifici e in quelli sottoposti a importanti opere di ristrutturazione.

Un proposito sicuramente positivo ma che per l’associazione Transport & Environment (T&E) rischia di penalizzare la stragrande maggioranza degli automobilisti che vivono e lavorano in edifici già esistenti che non potranno beneficiare della proposta.“Se ci si aspetta che gli automobilisti passino all’elettrico, allora dobbiamo rimuovere le barriere alla ricarica dove avviene la maggior parte di essa, a casa e al lavoro (90%). Richiedere il pre-cablaggio nelle nuove costruzioni o nelle grandi ristrutturazioni limita solo l’introduzione della ricarica alla piccola parte di edifici che vengono costruiti ogni anno. Solo l’1% degli edifici esistenti viene rinnovato ampiamente ogni anno”. Secondo la Federazione europea per i trasport e l’ambiente, le persone e le aziende a volte devono aspettare fino a un anno per ottenere l’installazione di caricabatterie.

T&E ribadisce che la proposta dell’UE per un “diritto alla spina” (per dare agli automobilisti una base legale per installare un caricabatterie rapidamente ovunque vivano), potrebbe aiutare a tagliare le procedure amministrative negli Stati membri, ma avrebbe bisogno di essere resa più concreta. E tanto per fare un esempio, ci dovrebbe essere un tempo massimo che gli automobilisti devono attendere tra la richiesta di un permesso e l’installazione di un punto di ricarica privato. Insomma, il dibattito è aperto e i deputati e i governi dell’Ue passeranno all’esame della proposta prima di decidere la direttiva finale che diventerà poi legge. (maurilio rigo)

Fonte www.repubblica.it

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