Occhio se vedete qualche genitore che ‘curva’ in modo stretto: potrebbe condurre il proprio pargolo immaginandosi in F1. In tal caso il passeggino è quello ‘confezionato’ dalla partnership Mercedes/Hartan, relazione ormai consolidata nel tempo. E, per Natale, sono disponibili tre nuovi modelli tra cui scegliere: AMG GT, Avantgarde e Performance, tutti in più versioni e con la borsa Bag2Go, così che i genitori possano avere anche un posto dove riporre chiavi, telefoni cellulari, portafogli, bottiglie o qualunque cosa
Inoltre ci sono gli accessori: cappottina in tessuto leggera e pieghevole (come nella Mercedes-AMG SL), eleganti borse per il cambio, vari modelli di zaini o una giacca a vento, tra molti altri. Come fa sapere la casa di Stoccarda, il nuovo passeggino Mercedes-AMG nella finitura Alpine Grey così caratteristica delle “frecce d’argento” ricorda le iconiche auto da corsa della star company, con ruote generose bloccabili (e con diversi design di pneumatici) con un sistema di sospensione in grado di affrontare qualsiasi terreno. Inoltre, i passeggini sono dotati di seduta reversibile e schienali ergonomici rivestiti in pelle. Perché i materiali contano.
Tutti i design degli interni sono realizzati in cotone biologico certificato, mentre il telaio in alluminio particolarmente leggero garantisce grande “stabilità” e “manovrabilità”. Infatti, i passeggini Mercedes-Benz e Hartan soddisfano i più alti standard: freno a mano di serie, il sistema di cinture a cinque punti con fibbia magnetica e i catarifrangenti sull’impugnatura regolabile in altezza garantiscono inoltre la massima sicurezza. Sono disponibili in cinque tonalità di colore e sono dotati di doppi parasole pieghevoli.
Ma la cosa più speciale della nuova collezione è il modello Performance, pensato per essere pratico e flessibile. La maniglia può essere girata dall’altra parte con un semplice movimento del polso e viene fornita con quel familiare e affidabile sistema di cinture di sicurezza magnetico visto su tutti i modelli Mercedes-AMG. Ma, cari genitori, non sentitevi in F1 per favore…
Fonte www.repubblica.it