A Franciacorta, famosa per i suoi vitigni e le sue colline, non è certo il primo luogo a cui si pensa quando si parla di automobili e automobilismo. Porsche, invece, ha scelto questo paesaggio come culla del suo più grande Experience Center, l’ottavo realizzato dalla casa automobilistica. A dare forma al progetto sono gli architetti di GBPA con la direzione, programmazione e coordinamento di Arcadis Italia, spinti da una visione comune: riqualificare uno spazio in armonia con il territorio, trasformando un autodromo dedicato alla velocità, in un centro di attrazione permanente, per tutti gli appassionati di motori – e non solo.
Il Porsche Experience Center, per gli addetti ai lavori PEC, sorge su quello che era l’Autodromo di Franciacorta a Castrezzato (Brescia). Il progetto è incastonato in un’antecedente cava di inerti che, grazie alla sua posizione, favorisce una naturale riduzione del vento e dell’emissioni acustiche. Il lavoro ha previsto la ristrutturazione del circuito e la costruzione del centro dedicato ai clienti presso il sito, su una superficie totale di 60 ettari.
L’area è caratterizzata, oltre che dal circuito opportunamente rinnovato, dall’edificio che ospita al suo interno il più grande Customer Center Porsche del mondo, con i suoi 5600 m² di superficie. Il progetto architettonico, che risponde ai più elevati standard di sostenibilità, è ben riconoscibile e caratterizza la modernità dell’iniziativa.
L’obiettivo di Porsche era focalizzarsi sulla più ampia sostenibilità delle opere, conservando e migliorando gli asset esistenti e senza ulteriore consumo di territorio, grazie ai partner GBPA e ARCADIS.
Il valore del contesto naturale
Il focus paesaggistico del PEC non può prescindere dal genius loci. L’approccio al verde è basato sull’External Belt, la cornice esterna, focalizzata sui processi di rigenerazione del suolo al fine di migliorarlo e vivificarlo, in modo che possa ospitare la vegetazione, oggi molto scarsa e ruderale. Le soluzioni proposte sono basate su modelli naturali al fine di migliorare le prestazioni ambientali, ecologiche e paesaggistiche di queste aree.
L’altro aspetto del lavoro riguarda la Core area, ovvero l’area centrale del Customer Center, e disegna un paesaggio identitario che si riconnette alle strutture paesaggistiche sopra accennate, tracciando scenari nuovi per le particolari funzioni richieste dal luogo. Qui le tecniche utilizzate sono riconducibili all’arte dei giardini, sempre con un occhio di riguardo al risparmio idrico e alla sostenibilità ambientale.
La sostenibilità scende in pista
Grazie ad appositi iter di certificazione, tramite la ISO 20121 il PEC aderisce ai principi di sostenibilità degli eventi ricreativi e di training. In un’ottica di maggior risparmio, oltre che di ottimizzazione dei costi e del tempo-lavoro, sono stati mandate a recupero 5.630 tonnellate di rifiuti di demolizione, 5 tonnellate di legno, 100 tonnellate di plastica e imballaggi misti. Un occhio di riguardo ha avuto l’impatto del trasporto dei materiali: l’80% di quanto usato per la costruzione proviene da siti limitrofi, in particolar modo della provincia di Brescia.
Si è inoltre deciso di sfruttare un elemento architettonico già esistente e molto caratterizzante della vecchia struttura: gli archi in legno lamellare. Questa scelta progettuale ha permesso di non di impiegare nuovi volumi di calcestruzzo, portando un grande risparmio nelle emissioni di CO2. L’involucro dell’edificio è rinchiuso per il 40% da facciate vetrate e trasparenze in copertura, tali da consentire il più ampio apporto d’illuminazione naturale sulla direttrice est-ovest. Questa soluzione comporta un vantaggio illuminotecnico e un risparmio energetico importante, nonché un colpo d’occhio spettacolare sull’impianto.
Un Centro d’avanguardia e di condivisione
Il futuro è sempre più elettrico, per questo al PEC saranno previste delle stazioni di ricarica per auto elettriche, con power delivery sia veloce sia standard. Inoltre l’utilizzo di tecnologie a basso consumo, sistemi di controllo intelligenti e l’impianto fotovoltaico a supporto rendono il PEC un complesso ad emissioni limitate.
Il Customer Center presenta al proprio interno un’Agorà, spazio multifunzionale di 2400 m² dominato da un peculiare ponte sospeso, e un Meeting Center, per l’organizzazione di convention e presentazioni plenarie. L’area di accoglienza è dotata di un ristorante con un’esclusiva terrazza con vista sull’autodromo, lungo 2,5 chilometri. Dati i 20.000 visitatori attesi ogni anno, il Porsche Experience Center metterà a disposizione anche un Simulation
Lab, dedicato all’esperienza di guida in realtà virtuale e dotato di tutti i modelli Porsche classici e moderni sui circuiti più amati, oltre a una pista per kart elettrici.
Il Centro sarà dotato a breve anche del Training Center per la formazione tecnico-specialista del personale operativo in Italia, con annessa aula speciale che consentirà anche ai visitatori di assistere ad alcune sessioni tecniche.
Il PEC, a 500 metri dalla frazione di Bargnana, insiste sulla BreBeMi, e si trova a pochi chilometri dai caselli di Castrezzato e Rovato Sud. Risulta quindi facilmente accessibile, oltre che dall’A35, anche dall’A4, collocandosi alla portata di una gita fuori porta partendo da Milano, Bergamo o Brescia. Allo stesso tempo, lontano da crocevia trafficati, permette un flusso scorrevole, tutelando le comunità circostanti da possibili effetti negativi sulla viabilità. Una vera e propria ciliegina sulla torta che Porsche ha posizionato sugli ultimi suoi due anni in Italia, che hanno visto un 2019 da record per numero di vetture consegnate (6.710) e un 2020 con performance di gran lunga migliori rispetto a quelle di mercato.