ROMA – Un pezzo di fuoriserie da indossare, come gioiello. Questa l’idea dell’artista e designer statunitense Christi Schimpke fondatrice del marchio di gioielleria automobilistica Crash, che sta spopolando negli Stati Uniti tra gli appassionati di quattro ruote e tra gli addetti ai lavori del mondo degli sport automobilistici. Tutto grazie all’intuizione che ha avuto Schimpke quando ha visto pezzi irrecuperabili di supercar incidentate, che sarebbero finiti in discarica e ha pensato a una sorta di riciclo creativo, recuperando questi materiali e trasformandoli in oggetti unici, bracciali, collane, orecchini, gemelli, con forti richiami ai brand di provenienza, messi in vendita a prezzi che partono da circa 40 dollari ma che possono superare anche i mille, quando sono arricchiti di pietre preziose.
Gioielli creati artigianalmente partendo da cofani, paraurti, sportelli di modelli di marchi come Rolls-Royce, Bentley, Ferrari, Lamborghini, Porsche, Aston Martin e tanti altri marchi premium, manipolati con tecniche che non alterano né l’essenza dell’auto di provenienza, né la vernice originale, grazie alle tecniche di lavorazione della gioielleria e dotati di certificazione del veicolo “donatore”. Con il risultato di pezzi unici perché ricavati da una “materia prima” sempre diversa che ogni volta va interpretata e adattata.
“L’idea di creare gioielli di moda partendo dalle automobili”, spiega la designer californiana che ha una formazione in storia dell’arte rinascimentale italiana e una specializzazione nella lavorazione del metallo, “mi è venuta quando ho trasferito il mio studio nella carrozzeria di Los Angeles di mio marito, la Beverly Coachcraft, specializzata in riparazioni di supercar europee incidentate. La visione di Crash si è materializzata quando durante le pause dal mio lavoro, osservavo le splendide auto che arrivavano al garage per le riparazioni e mi chiedevo che fine facessero i pezzi danneggiati. Dopo molti mesi di sperimentazione, ho creato il mio processo unico di taglio, piegatura e levigatura del metallo di scarto e così i gioielli hanno iniziato a prendere forma”.
Oggi i gioielli Crash stanno conquistando sempre più appassionati, soprattutto negli Stati Uniti ma incominciano ad arrivare anche ordini dall’Europa, da Medio Oriente e dal SudEst asiatico e, continua Schimpke, “specialmente tra le donne dell’industria automobilistica, come piloti di auto da corsa, meccanici, ingegneri, giornalisti che dopo un primo acquisto tornano per acquisti ripetuti. Anche gli uomini si stanno avvicinando a questi gioielli e sto per aggiungere altre prodotti alla mia linea maschile”.
L’oggetto più venduto tra i sempre più numerosi del catalogo è il bracciale, sicuramente più discreto di orecchini, collane o gemelli. Tra i brand preferiti dai clienti Crash, Ferrari batte tutti ma del podio fanno parte anche Porsche e Lamborghini.
Fonte www.repubblica.it