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Restomod, è questa la parola magica per l’auto del futuro

“Restomod” è una parola anglosassone composta dai termini restauro e moderno ed è utilizzata per definire una tanto raffinata quanto esigua nicchia di automobili classiche, riportate ben oltre il loro originale splendore attraverso l’aggiunta di componenti, tecnologie, connettività e soluzioni contemporanee.

Con l’elettrificazione spinta dall’alto ed il motore termico prossimo all’estinzione di massa, l’imperante ascesa della tendenza Restomod – da non confondersi con modelli di ultima generazione appositamente progettati attorno ad un look retrò – sottolinea l’atemporale fascino delle sonorità aspirate e del design d’antan; due elementi che una volta a bordo riavvolgono il nastro del tempo ad altre epoche, donando all’esperienza di guida una ritrovata eleganza e sensazioni al volante divenuta sempre più rare. Altra fondamentale attrattiva delle auto storiche (ma anche delle modern classics e/o young timers) divenute oggetto di scrupolosi restauri, è l’insieme di unicità percettive trasmesse dal fascino della storia, da magnifiche lavorazioni artigianali e da performance paragonabili a quelle di sportive di ultima generazione.

Avendo le necessarie disponibilità economiche, il “restomod” evoca ed unisce il meglio dai due mondi dell’automobile (stile vintage, prestazioni e confort attuali) e tra le aziende più acclamate e lungimiranti della categoria, c’è sicuramente Singer Vehicles. La casa fondata dall’ex designer Rob Dickinson è specializzata nell’elevare pregio e status di Porsche 911 (sempre su base serie 964) creando opere d’arte su ruote completamente personalizzate, adornate da incantevoli dettagli e di conseguenza offerte a prezzi da 450.000 a 2 milioni di euro.

Altro modello indimenticabile per l’equilibrio tra linee vintage ed emozionalità in movimento, è la Jaguar Low Drag mentre per assicurarsi una versione della Eagle Speedster su base Jaguar E-Type, la cifra richiesta si avvicina alle 700.000 sterline. Le particolarità del modello sono tante tra cui parabrezza troncato, attitudine hot-rod ed una gutturale spinta dall’epico 4.7 litri V12. L’apprezzabile trittico di maneggevolezza, leggerezza e personalità è una caratteristica anche del restauro dedicato all’Alfa Romeo Giulia Sprint GT. La splendida versione ideata dall’azienda inglese Alfaholics arriva con cerchi in lega di alluminio, cristalli in plexiglass ed un motore da 2.3 litri con 240 cavalli di potenza (elaborato dall’Alfa 75) riposto sotto al cofano in carbonio. Il peso totale della Giulia GTA è di 830kg e la versione R290 è stata venduta per più di 200.000 sterline.

Il celebre design italiano e le tante creazioni iconiche prodotte dal dopo guerra al nuovo millennio, rappresentano solide colonne portanti di un movimento con sempre più adepti e che da qualche anno a questa parte, trova nella Lancia Delta Futurista di Automobili Amos (carrozzeria in carbonio per 1240kg di peso e 243Cv) una delle sue più illustri esponenti. La definizione è calzante anche alle magnifiche linee della Lancia Aurelia Outlaw modificata da Thornley Kelham. In quest’ultimo caso il modello è spinto dal 2.8 litri V6 e gli interni liberamente ispirati agli smokers club, trovano elegante accompagno nella cesellata carrozzeria scandita dalla linea del tetto discendente ed altre piccole modifiche al design originale. Una delle operazioni restomod più recenti riguarda invece la Maserati MV 3200 GTC presentata nel corso della Motor Valley Fest. Il progetto ha chiamato a raccolta le più importanti realtà regionali inerenti alla componentistica (Zanasi, Eltech, Oz, Super Sprint, Ntp, Est Mobile e Cms) mentre Dallara ha effettuato interventi sull’assetto in modo da ottimizzare andatura e guidabilità della Granturismo di fine anni ’90.

Le perle rare della rassegna restomod sono presenti anche nei territori scandinavi grazie alle nostalgiche suggestioni emanate dalla Cyan Volvo 1800; piccola GT dove oltre ad un motore due litri preso in prestito dalla S60, la guidabilità è assicurata da sospensioni posteriori indipendenti, differenziale a slittamento limitato ed un cambio a 5 rapporti costruito ad hoc. L’ultimo restauro d’autore della lista – non che vettura tra le più desiderate in assoluto – riguarda la Bmw M3. Il leggendario modello è stato evoluto e modificato dall’azienda Redux che oltre ad aggiungervi pistoni, nuovo albero motore ed altri elementi ripresi dall’universo motorsport, può personalizzare ogni dettaglio degli interni così da soddisfare ogni preferenza dell’acquirente assicurando così la totale unicità di ogni prezioso esemplare.

Fonte www.repubblica.it

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