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Ricambi auto, è boom per l’e-commerce

ROMA – Con un ricorso sempre maggiore al canale dell’e-commerce anche il mercato dei ricambi auto diventa sempre più digitale. La vendita di componenti online sta coinvolgendo sempre di più i ricambisti e le officine e, seppure in misura inferiore, gli utenti del “fai da te”. Il dato emerge dallo studio “Aftermarket ed e-commerce. Gli acquisti online di automobilisti e ricambisti”, realizzato da Anfia-Aftermarket in collaborazione con l’organizzazione indipendente Gipa. Secondo l’analisi, complici anche le restrizioni dovute alla pandemia da Sars-CoV-2, l’incremento è andato oltre l’acquisto della componentistica per auto, allargandosi a quella per le moto, gli scooter, i furgoni, e le applicazioni per il tempo libero. Online inoltre, non si cercano più ricambi in senso stretto, ma anche pneumatici, lubrificanti, accessori, prodotti per la cura dell’auto, abbigliamento tecnico e attrezzature. Lo studio è stato effettuato con il coinvolgimento di 305 ricambisti e di 1.004 automobilisti con interviste via web e ha fatto emergere le tendenze dei comportamenti dei consumatori.

“Sono ormai diversi anni che si registra un interesse crescente, da parte dei produttori di ricambi auto, verso la comprensione del comportamento del consumatore, che si tratti dell’automobilista o di un operatore del settore, nei confronti degli acquisti online, un fenomeno molto sfaccettato e in costante evoluzione – spiega Carlo Covini, responsabile area mercato vettura-web di Anfia-Aftermarket – Le aziende della sezione aftermarket di Anfia hanno quindi progressivamente sviluppato un progetto web che, partito con l’intento di conoscere i protagonisti del mercato a livello nazionale, ha ben presto dovuto fare i conti non solo con il fatto che il mercato internet non conosce confini per definizione, ma, soprattutto, con la constatazione che la maggioranza dei player in gioco è straniera. L’esigenza di maturare un’effettiva conoscenza del fenomeno ci ha condotto alla decisione di commissionare questo studio a Gipa”.

Da anni ormai le aziende dell’aftermarket si sono organizzate con strumenti per il commercio elettronico con i propri distributori di ricambi, in un sistema chiuso, così come avviene per la maggior parte dei distributori nel successivo anello della filiera aftermarket, ovvero con i ricambisti. “Lo studio punta, invece, a capire che cosa succede in uno scenario ‘aperto’, dove tutti possono vendere tutto a tutti –  aggiunge Covini – questo è l’aspetto realmente sconosciuto che è interessante analizzare”. In ogni caso, come sottolineato anche da Marc Aguettaz di Gipa, la tendenza del mercato è quella di privilegiare un canale di vendita online distinto per gli operatori del settore rispetto a quello destinato agli utenti privati. (maurilio rigo)

Fonte www.repubblica.it

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