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Rivoluzione DS Automobiles, arriva la “4”

PARIGI – Una presentazione digitale in grande stile, che ha collegato la Francia con mezzo mondo: così alla DS Automobiles hanno appena lanciato la loro nuova DS4, una macchina lanciata come “rivoluzionaria”.


Tutto il quartier generale si è scomodato per l’evento, a partire da Beatrice Foucher, Ceo DS Automobiles, che ha subito tracciato la rotta. “L’elettrificazione – ha spiegato – è un argomento che ci distingue. Nel 2015 DS è stata la prima marca premium a lanciarsi nella Formula E. Un impegno che serve a garantire oggi al pilota DS il massimo della tecnologia del settore. Vi dico solo che un cliente su tre che compra un DS, oggi la compra elettrificata”.


Una strategia che oggi è effettivamente ad una svolta perché con l’arrivo della DS4 (prodotta nella nuova fabbrica tedesca grazie alle sinergie con Opel, altro marchio del colosso PSA), le auto elettrificate passano da tre a quattro. Per un brand premium di nicchia un piccolo record. A questo punto prende la parola Marion David, Head of Product, DS Automobiles, per entrare nel vivo della descrizione della DS. E Marion parte da lontano: “Il nostro concetto di raffinatezza – spiega – richiede la ricerca della perfezione nei minimi dettagli, senza lasciare nulla al caso. E per la DS4 abbiamo voluto proporre il massimo della tecnologia in fatto di elettrificazione, infotainment, sistemi di sicurezza: l’hi-tech qui è al comando”.
Ma torniamo alla piattaforma MP2.


Perché viene definita rivoluzionaria? Qui interviene Sebastien Jacquet, Head of Vehicles Projects DS Automobiles: “La MP2 è rivoluzionaria perché è al top del segmento, sia per l’efficienza energetica che per i nuovi standard di tenuta di strada. Non solo, è fatta apposta per inglobare la nuova tecnologia ibrida senza compromettere l’abitabilità e il comfort. Per questo c’è una nuova batteria che consente fra l’altro un’autonomia tutta in elettrico di 50 Km”.


Ovviamente la DS4 non è solo ibrida perché ci saranno anche le versioni benzina e diesel, con potenze comprese da 130 a 225 Cv. Ma oltre alla meccanica – nell’ambito di un lavoro durato 4 anni – qui si è investito molto sul sistema di infotainment: “Abbiamo messo a punto – spiega infatti Saran Diakite Kaba, Head of cockpit User experience  – un sistema di infotainment che si adatta al conducente e non viceversa. Cambia il modo con cui si interagisce con il sistema. E poi abbiamo superato le frontiere automobilistiche per cercare il migliore fornitore di comandi vocali. Nasce così il DS Ires system, ma anche un dispositivo che riconosce i gesti del pilota per alcuni comandi particolari. E la cartografia si aggiorna in tempo reale sul cloud. Un’esperienza aumentata – conclude Kaba – che si trova anche negli Adas qui sono facilissimi da usare. E c’è anche lo smart touch, come su un cellulare”.
Ma tutto questo delirio – gli chiede un collega tedesco – non distrae il pilota? “No – spiega l’Head of cockpit User experience – abbiamo creato un sistema che si può usare senza guardarlo, che si attiva con un semplice gesto”.


La parola a questo punto passa ad Alain Joseph, head of customer Synthesis che, mentre guida una DS4, in diretta, spiega il funzionamento degli Adas, il posizionamento dei radar, delle telecamere e di tutte le diavolerie che rendono possibile al conducente di usare la guida semi autonoma. “In Una Ds – spiega Joseph – dobbiamo proporre sempre un particolare comfort. Per questo abbiamo progettato una sospensione pilotata che viene comandata da un calcolatore che adatta su ogni ruota la sua risposta allo stato della strada, rilevato da una telecamera speciale. E poi c’è il night vision che permette di visualizzare pedoni o animali fino a 200 metri nel buio o nella nebbia. Senza dimenticare il nuovissimo sistema di DS Air, un areatore particolare che diffonde l’aria nell’abitacolo senza alette, brutte da vedere e ormai superate”.


A proposito di vedere: Thierry Metroz, head of design, DS Automobiles, spiega poi che molto qui si è giocato sulle luci, sia all’esterno che all’interno. “La firma luminosa – dice Metroz – qui è importantissima. Ci sono cinque modalità di funzionamento dei fari che si adattano alle condizioni esterne, città, autostrada, montagna, eccetera. Un computer gestisce tutto, in base a una telecamere montata sul parabrezza: gli abbagliamenti delle altre auto sono impossibili e grazie ai 100 led creiamo una firma luminosa mai vista prima”.

 

Fonte www.repubblica.it

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