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Sace e l’automotive, aiuti per 7,5 miliardi

ROMA – Nel momento più difficile per l’industria italiana legato all’auto particolare importanza per tenere in piedi il settore rivestono gli aiuti finanziari. Sace, società di Cassa depositi e prestiti,  in un comunicato pubblicato oggi, riassume  le inziative promosse a sostegno delle aziende del settore automotive, con operazioni dedicate alla filiera che si sono tradotte in circa 7,5 miliardi di euro di risorse mobilitate nei primi 9 mesi del 2020, destinati a export, processi di internazionalizzazione, sostegno alla liquidità e investimenti in Italia. Una filiera composta da oltre 5.500 imprese, strategica non solo per i numeri che rappresenta – il 6,2% del Pil, il 7% degli occupati del settore manifatturiero del Paese – ma anche per gli importanti investimenti in ricerca e sviluppo che risultano determinanti per la competitività in questo contesto di rapidi cambiamenti tecnologici. Tra i settori più impattati dall’emergenza Covid-19, negli ultimi anni l’automotive ha dovuto ripensare il proprio modello di business, affrontando le sfide poste dal mercato per restare competitivi: la transizione energetica, mobilità, guida autonoma.  In questa logica, Sace affianca, oltre ai grandi champion che trainano la filiera, anche le tante Mid-cap e Pmi accompagnandole nei loro progetti e contribuendo ad accelerare il loro percorso di crescita. Tra queste Eurotranciatura, Dayco Europe, Sparco, Gnutti Carlo.

L’impegno di Sace, si legge nel comunicato,  “non si è fermato qui: si è tenuto il 5 novembre il secondo evento di business matching a cui hanno partecipato, insieme ad Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), 50 imprese italiane della componentistica e Ford Otosan – joint venture turca fondata da Ford Motor Company e Koc – attiva nella produzione, assemblaggio e commercializzazione di veicoli commerciali e ricambi. Ford Otosan ha beneficiato nel 2019 di una linea di credito a medio lungo termine di 62,5 milioni di euro garantita da Sace nell’ambito dell’operatività Push Strategy, il programma attraverso il quale Sace facilita il posizionamento delle imprese italiane nelle catene di fornitura di primari buyer esteri. Il 6 novembre si è tenuto un confronto a porte chiuse tra Sace e Anfia in cui il direttore di Anfia Gianmarco Giorda ha affrontato il tema delle sfide e delle prospettive per la filiera italiana dell’automotive aprendo riflessioni sulle possibili soluzioni per la ripresa del settore anche alla luce del futuro contesto in cui mobilità, elettrificazione e guida autonoma assumeranno un ruolo centrale”.

Queste iniziative confermano l’impegno di Sace “nell’accompagnare e sostenere le aziende dell’automotive italiano sia nella fase di scouting di nuove opportunità commerciali all’estero sia nell’offrire un adeguato supporto finanziario in questo momento di forte cambiamento di paradigma in cui le imprese sono chiamate a investire ancora di più in tecnologia, innovazione e sostenibilità. Un’azione che si espande ulteriormente con il nuovo mandato affidato a Sace con il Decreto Semplificazioni di luglio. Sace potrà infatti intervenire, con il rilascio di garanzie su finanziamenti, a favore dei progetti rientranti nel “Green New Deal”, in particolare i progetti che promuovono lo sviluppo di una nuova mobilità a minori emissioni inquinanti, che agevolano la transizione verso un’economia a minor impatto ambientale e che integrano i cicli produttivi con tecnologie a basse emissioni per la produzione di beni e servizi sostenibili”.
  Fonte www.repubblica.it

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