MILANO – Nel cuore della Motor Valley nessuno si sorprende: “per fare auto straordinarie bisogna venire qui…”. E’ sempre stato così e l’intenzione di un facoltoso finanziere americano (Jonathan Krane, fondatore di Silk EV) e di un colosso cinese come Faw di creare dal nulla un marchio di prestigio “elettrificato” nell’area di Reggio Emilia appare del tutto ovvia.
Per qualcuno sembra di tornare agli anni Sessanta quando Ferruccio Lamborghini aveva deciso di sfidare Enzo Ferrari sul suo terreno e si diceva fosse andato in giro per ristoranti e bar della zona a cercare e assumere tecnici e maestranze. Tempi eroici e personaggi mitici, ma anche nell’era della globalizzazione le cose non sono molto cambiate e, a modo suo, la neonata società multinazionale ha fatto shopping e chiamato a raccolta un folto gruppo di nomi celebri dell’automotive. Gente del calibro di Walter de Silva (advisor per lo stile) e Amedeo Felisa (già AD Ferrari) e altri manager come Roberto Fedeli (Chief Technical Officer), Carlo della Casa, Davide Montosi, Katia Bassi, tutti con un passato in Ferrari, Lamborghini, Aston Martin o McLaren.
Un dream team al quale viene affidata la realizzazione di un progetto che è soprattutto una sfida all’ordine costituito delle supercar. La joint venture si propone infatti di costituire un polo tecnologico dedicato all’elettrificazione in concorrenza con i grandi nomi e proprio nel momento in cui è in atto la transizione fra la motorizzazione a combustione e quella a batterie. Il progetto prevede la realizzazione dello stabilimento in un’area di 360.000 metri quadrati nel comune di Cavassa (vicino alla stazione di Reggio Emilia AV) nel quale dovrebbe essere avviata la produzione entro il 2023.
Il primo modello sarà la supersportiva Hongqi S9 presentata al Salone di Shangai e destinata a una produzione limitata con motorizzazione ibrida da 1400 Cv, Successivamente il piano prevede la realizzazione di altri modelli della “serie S” totalmente elettrici, come la S7 e la S5 che saranno Suv di lusso realizzati e personalizzati con procedure artigianali. Calendari e numeri non sono ancora definiti e, al momento, il solo dato a disposizione riguarda la capacità produttiva massima che sarà di circa 4000 vetture l’anno.
L’iniziativa, che ha ovviamente raccolto il favore delle amministrazioni locali, comprende anche la creazione di 200 borse di studio della durata di tre anni in collaborazione con le principali università italiane orientate allo sviluppo del know how elettrico nell’area dell’eccellenza motoristica italiana.
Fonte www.repubblica.it