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Smart mobility e ricerca, parte l’offensiva cinese dell’auto

Le case automobilistiche cinesi stanno continuando a investire massicciamente in ricerca e tecnologia nonostante la crisi da Covid-19. Questo è quanto emerge da un rapporto di “Automobil Industrie” (AI) China sulle spese dei produttori più importanti. Byd, Geely, Changan e Great Wall, i più forti operatori cinesi del settore, hanno concentrato ingenti risorse sull’avanzamento tecnologico, così da ridurre rapidamente le lacune tecnologiche esistenti rispetto ai marchi automobilistici europei, giapponesi o americani. Per fare un confronto: nei loro rapporti annuali per il 2019, Daimler indica un tasso per ricerca e sviluppo del 5,7 per cento e Volkswagen del 6,7 per cento.

Byd, il principale produttore di auto elettriche in Cina, ha speso il 5,5 per cento delle sue entrate in ricerca e sviluppo nel 2019, sebbene avesse venduto solo 460.000 unità. Il che vuol dire otto miliardi di yuan in ricerca e sviluppo, poco più di un miliardo di euro. Il portale di notizie cinese “Sina” prevede che le spese nel settore di Byd nell’anno in corso raggiungeranno i dieci miliardi di yuan cinesi (1,2 miliardi di euro) nonostante la crisi del Covid-19.
Nel 2019 anche Geely ha investito circa il 5,5 per cento dei suoi ricavi in ricerca e sviluppo. Uno degli obiettivi del gruppo, con sede a Hangzhou vicino a Shanghai, che ha acquistato Volvo nel 2010, è la realizzazione di proprie piattaforme modulari di produzione, che le consentiranno di avviare linee di montaggio in grado di adattarsi alle esigenze del mercato, in particolare di quello elettrico.

Nel 2020, Geely, investirà circa 4,5 miliardi di yuan in ricerca secondo quanto riferito dal vicepresidente esecutivo e cfo di Geely, Li Donghui, a “Sina”. Per Great Wall, il 2019 ha segnato un complessivo di circa 2,7 miliardi di yuan (circa 330 milioni di euro) per la ricerca e lo sviluppo, che rappresenta un aumento della spesa per l’innovazione del 56 per cento rispetto al 2018.

Per l’anno in corso, Great Wall ha rivisto i suoi obiettivi di vendita leggermente al ribasso (da 1,1 milioni a 1,02 milioni di auto), ma non ridurrà la sua spesa in tecnologia, ha detto un portavoce dell’azienda ai media cinesi. Nei prossimi cinque anni, l’azienda prevede di spendere 30 miliardi di yuan (3,65 miliardi di euro) in ricerca e sviluppo, in particolare nelle aree dell’ecomobilità, della guida autonoma e dei veicoli intelligenti e connessi, hanno affermato i portavoce dell’azienda. Per Changan, infine, i rappresentanti dell’azienda hanno annunciato investimenti in innovazione tra i 20 ei 30 miliardi di yuan (da 2,4 a 3,6 miliardi di euro), il che significa una crescita considerevole rispetto agli anni precedenti. Bisognerà vedere se questi sforzi consentiranno ai colossi cinesi di tenere il passo con i rivali occidentali e nipponici. Certamente con l’economia cinese in ripresa, questa potrebbe l’occasione buona per avvantaggiarsi rispetto ad altri operatori del mercato ancora in difficoltà.
 

Fonte www.repubblica.it

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