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Sorpresa: così i marchi automobilistici diventano più semplici

ROMA – Siamo alle solite: l’arrivo del digitale porta rivoluzioni. Anche nel mondo dell’automobile dove di fatto appiattisce i marchi. Dopo anni in cui sembrava esserci una vera e propria corsa a realizzarli in tre dimensioni (con “sporgenze” che sembravano quasi voler uscire dalla carrozzeria e toccarci) adesso si assiste rapidamente al dietrofront. E’ la nuova tendenza denominata “Flat Design” che punta a loghi con linee semplici, pulite e soprattutto a due dimensioni, non necessariamente fisici ma capaci di essere riprodotti con facilità sulla carrozzeria o dentro l’abitacolo con una semplice stampa, un adesivo o anche su un display o addirittura tramite led. Loghi che soprattutto non cambiano sul web e sui social, da dove viene visto attraverso personal computer e smartphone. Insomma, l’auto non tramonta ma cambia il modo di viverla, dentro e fuori grazie al digitale. E il suo marchio cambia modo di presentarsi per andare incontro soprattutto ai più giovani che non danno molta importanza alla fisicità del logo bensì all’utilizzo, contraddistinto spesso da un’immagine o una scritta sul telefonino.

Quest’operazione di appiattimento è incominciata da qualche anno quasi in sordina, con case come Citroen che nel 2016 ha tolto la sporgenza al logo lasciando solo un’ombreggiatura ma sta subendo un’accelerazione in questi ultimi tempi, proprio con l’avanzata del digitale, dell’elettrico e delle connessioni delle auto agli smartphone. Quest’estate Nissan ha comunicato in grande stile il suo nuovo logo, che esordirà sul crossover elettrico Ariya spiegando che “nell’era attuale siamo sempre più connessi tramite i nuovi sistemi digitali con la possibilità di un accesso sempre maggiore a informazioni e conoscenze. Le nostre vite sono tanto digitali quanto fisiche e di conseguenza anche l’identità della Casa, il brand, richiede una trasformazione, riconoscibile in entrambe le realtà”. Per questo il nuovo logo della casa giapponese ha pensato a un logo bidimensionale, “che riproduce il senso di leggerezza e flessibilità, come di sospensione fra più mondi” in una sorta di “transizione da un aspetto spigoloso a un aspetto fluido, familiare e digitale, che segna l’evoluzione di Nissan non solo come produttore di veicoli tradizionali ma anche come fornitore di mobilità e servizi”. Anche BMW ha ceduto al design piatto e a 2 dimensioni. Durante una recente presentazione, per la prima volta da quando nel 1997 fu introdotto l’attuale elica 3D contornata da un anello nero e le tre lettere della casa in rilievo, è apparso un nuovo logo, che oltre a perdere la terza dimensione, perde anche l’anello nero sostituito con uno trasparente e il rilievo delle lettere. Un marchio basato sulla relazione hanno spiegato dalla casa di Monaco di Baviera, che, almeno per il momento, non verrà utilizzato su tutte le auto. Discorso diverso per Toyota che per il momento non cambia il logo in rilievo sulle sue automobili ma questa estate ha presentato il nuovo stilema, naturalmente piatto, per la comunicazione social. Con la nuova Mokka, Opel ha ripulito il suo logo che sarà applicato a tutte le nuove vetture, con un anello meno sporgente, più piccolo e sottile che esalta più chiaramente il fulmine che lo attraversa. Ma la tendenza non riguarda solo le case automobilistiche di massa se anche un marchio d’elite come Rolls Royce, pur non rinunciando alla sua iconica statuetta sporgente Spirit of ecstasy ha deciso di appiattire il suo tradizionale monogramma della doppia R.

Fonte www.repubblica.it

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