ROMA – Il volante rappresenta l’elemento di connessione tra il guidatore e il veicolo, un componente che per i progettisti della Audi è sempre stato determinante nella definizione del carattere delle sue vetture. Reattività e maneggevolezza sono le parole chiave in manovra così come nella guida più dinamica, quando vengono richieste all’auto elevate performance tanto in rettilineo, dove la stabilità e il rigore direzionale sono cruciali, quanto in curva, mentre la precisione dello sterzo costituisce la base del feeling tra vettura e conducente.
Un obiettivo, quest’ultimo, al quale forniscono il loro apporto i sensori addetti a rilevare in tempo reale l’angolazione del volante offrendo servoassistenza e demoltiplicazione ottimizzate. D’altronde, uno sterzo ben bilanciato ha reazioni lineari in ogni circostanza e comunica al guidatore l’avvicinarsi dei limiti della fisica, oltre i quali si manifestano fenomeni come il sottosterzo o il sovrasterzo.
Nel 1910 le prime vetture di serie della casa di Ingolstadt come la Typ A e Typ B, erano dotate di volante, ma sovradimensionato rispetto ai comandi odierni e da allora, l’evoluzione tecnica è stata costante. Così, grazie al servosterzo idraulico, introdotto negli anni ’80, l’impegno fisico nelle manovre si è ridotto sensibilmente e ciò ha consentito di contenere il diametro delle corone. A partire dal 1991, la struttura con scheletro in acciaio è stata sostituita da elementi in materiali compositi che hanno permesso l’inserimento dell’airbag lato guida, seguito dalla comparsa dei primi comandi funzionali, ad esempio per la regolazione del volume.
Attualmente, la più recente generazione di volanti targati Audi è caratterizzata da uno scheletro in pressofusione di magnesio, più leggero rispetto ai componenti in acciaio e decisamente più performante sotto il profilo dell’assorbimento delle vibrazioni e della robustezza. In base alle dimensioni, alle performance e al carattere di ogni modello, i progettisti conferiscono allo sterzo una caratterizzazione specifica, adeguando il setup da vettura a vettura, come un abito “tailor made”, tenendo conto delle diverse motorizzazioni e configurazioni di carrozzeria.
Tanto per fare un esempio, i modelli sportivi S ed RS, beneficiano di un’elevata reattività, mentre Suv e station wagon ricevono un equilibrato mix tra stabilità, comfort e sportività. Insomma, la corona del volante è molto di più di un semplice strumento per cambiare direzione, è l’interfaccia per eccellenza tra uomo e macchina e oggi, grazie ai comandi multifunzione, è possibile gestire varie funzioni della comunicazione, dell’infotainment e delle opzioni del comfort. Con il passare degli anni i volanti si sono trasformati in delle vere e proprie centrali di comando abbinando elementi come il look sportivo, l’ergonomia, l’intuitività e l’elevata funzionalità, per arrivare a quelli attuali capaci di gestire fino a 18 funzioni e di offrire il riconoscimento capacitivo della presa così come dei sistemi d’intervento allo sterzo degli Adas.
La massima espressione dell’evoluzione dei volanti della casa dei quattro anelli si incarna del Suv compatti elettrici Q4 e-tron e Q4 Sportback e-tron, che offrono fino a 18 funzioni gestibili mediante superfici touch, con le aree funzionali in corrispondenza delle razze superiori retroilluminate per facilitare l’individuazione dei comandi attivi. Un’ulteriore innovazione è rappresentata dalla corona, per la prima volta “tagliata” sia nella sezione inferiore, sia superiore. Presente anche un’ulteriore tecnologia molto utilizzata su dispositivi come smartphone e tablet, che abbina al sistema touch i movimenti swipe, per scorrere, ad esempio, attraverso i vari menu.
La tecnologia Hands On Detection agisce attraverso un sensore inserito alla base del primo strato di rivestimento della corona e rileva se il guidatore tiene o meno le mani sul volante. Sono sufficienti una presa “leggera” o lievi tocchi perché il sistema registri il contatto e valuti mediante una centralina integrata se il conducente sia in grado di reagire rapidamente. Nel caso si registri un’assenza di contatto per oltre 15 secondi, la tecnologia Hod attiva specifiche segnalazioni ottiche e acustiche. Da segnalare infine che la massima espressione della tecnologia Audi in materia di sistemi di sterzo, disponibili in cinque configurazioni, è rappresentata dalla combinazione dello sterzo dinamico e della sterzatura integrale, che troviamo sui modelli A6, A7 Sportback e A8, in cui coniuga un’elevata risposta sportiva e diretta a una stabilità di riferimento.
Fonte www.repubblica.it