ROMA – L’attesa chiarificazione sul corretto utilizzo della “targa prova” sui veicoli, immatricolati e non, è finalmente arrivata. Una notizia importante per le migliaia di operatori del comparto che temevano ostacoli e sanzioni per la propria attività e che quanto specificato nel decreto Infrastrutture approvato dal Consiglio dei ministri ha definitivamente chiarito. Nel dettaglio, il decreto legge specifica che “L’autorizzazione alla circolazione di prova di cui all’articolo 1 del decreto del presidente della Repubblica 24 novembre 2001, n. 474, può essere utilizzata per la circolazione su strada dei veicoli non immatricolati e di quelli già muniti della carta di circolazione di cui agli articoli 93, 110 e 114 o del certificato di circolazione di cui all’articolo 97, anche in deroga agli obblighi previsti dall’articolo 80 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n.285, qualora detti veicoli circolino su strada per esigenze connesse a prove tecniche, sperimentali o costruttive, dimostrazioni o trasferimenti, anche per ragioni di vendita o di allestimento. Ai fini della circolazione di cui al primo periodo, resta comunque fermo l’obbligo di copertura assicurativa da parte del titolare dell’autorizzazione alla circolazione di prova, ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di responsabilità civile verso terzi”.
Il decreto contiene anche una ulteriore precisazione finalizzata alla regolamentazione del numero di targhe prova a disposizione degli operatori per evitarne un utilizzo illegittimo. “Con decreto del presidente della Repubblica, adottato ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, si provvede all’aggiornamento del decreto del presidente della Repubblica 24 novembre 2001, n. 474, anche al fine di stabilire le condizioni e il numero massimo di autorizzazioni alla circolazione di prova rilasciabili ad ogni titolare in ragione del tipo di attività esercitata e del numero di addetti”.“La nostra battaglia – ha dichiarato il presidente di Confartigianato Autoriparazione, Alessandro Angelone – ha portato ad un risultato che inseguiamo da anni e che mette fine ad una querelle che ha coinvolto politica (ministeri dell’Interno e delle Infrastrutture), giustizia (tribunali e Corte di Cassazione) e forze di polizia, provocando non pochi problemi agli autoriparatori. Ora il provvedimento del Governo sana finalmente la prassi, autorizzata dal ministero dei Trasporti fin dal 1999 ma messa in discussione più volte dalla Polizia stradale e dalla Suprema corte, di utilizzo della targa prova sui veicoli già immatricolati”. (maurilio rigo)
Fonte www.repubblica.it