BOSTON – Tutor, ZTL, telecamere varie di sorveglianza del traffico: il cuore del controllo della viabilità mondiale è ormai affidato a questi occhi elettronici che tutto vigilano e tutto sorvegliano. Sistemi ritenuti a prova di errore e quindi usati in modo massiccio in ogni angolo del pianeta. Fino a ieri… Già perché il Massachusetts – dopo infinite polemiche – ha addirittura sospeso l’uso del sistema di sorveglianza delle targhe dopo aver scoperto un problema tecnico che ha causato la registrazione di dati imprecisi per più di cinque anni. L’inchiesta – una specie di Scandalo Watergate del mondo dell’auto – anche stavolta arriva da un giornale: il Boston Globe che ha dimostrato come la fitta rete di telecamere fisse ad alta velocità installate dalla Polizia di Stato del Massachusetts abbia commesso errori madornali sulle targhe dei veicoli in transito.
L’ufficio esecutivo della pubblica sicurezza dello Stato del Massachusetts ha così ammesso l’errore e pubblicato una nota ufficiale in cui si afferma che spesso data e ora di alcune violazioni erano imprecise. Una specie di finimondo per le cause Usa perché i dati raccolti dalla polizia stradale includevano luogo, data e ora e sono stati utilizzati per indagini penali e in alcuni casi per trovare sospetti in tempo reale, senza ottenere mandati o ordini del tribunale.
I funzionari statali si sono rifiutati di rispondere direttamente alle domande o di fornire maggiori dettagli, ma è chiaro che ora sul banco degli imputati sono finiti tutti i sistemi elettronici di controllo targhe, accessi, velocità. E se l’inchiesta di dovesse allargare ad altri Stati, l’intero sistema di controllo potrebbe essere messo sotto accusa. Per il mondo della mobilità una rivoluzione epocale. Kade Crockford, direttore del programma Technology for Liberty. presso la American Civil Liberties Union of Massachusetts è subito andato al cuore del problema: “Dobbiamo ricordare – ha spiegato – che queste tecnologie non sono perfette e non lo saranno mai”…
Fonte www.repubblica.it