ROMA – Tra un viaggio nello spazio e un balletto sui bitcoin (solo le voci sull’interruzione di accettarla fanno fluttuare la valuta), il vulcanico Elon Musk continua a essere al centro dell’attenzione. Alcuni giorni fa il patron della Tesla aveva accennato alla possibilità di aprire la propria rete dei celebri Supercharger anche al rifornimento di vetture “straniere”. Una decisione dovuta alla possibilità, in caso di rete aperta a tutti i veicoli elettrici, che permetterebbe alla casa californiana di beneficiare dei cospicui benefici economici concessi dall’amministrazione tedesca per l’installazione di nuove strutture di ricarica sul territorio. Gli stessi analisti dell’azienda di Palo Alto avevano ipotizzato che da questa operazione si sarebbe poturo ricavare un business rilevante, cifra che gli specialisti della banca d’affari Golden Sachs hanno poi provveduto a quantificare.
“Tesla che apre la sua rete potrebbe rappresentare un’opportunità considerevole nel tempo – spiega nella sua ricerca Goldman Sachs – man mano che la flotta dei veicoli elettrici continua la sua crescita, e in modo particolare se Tesla dovesse far pagare di più per il rifornimento da parte di proprietari di auto non Tesla”. La banca d’affari americana ha quindi basato la sua stima sui Supercharger attualmente esistenti (3.000 stazioni e 25.000 punti di ricarica), considerando anche la crescita della futura della rete (che dovrebbe espandersi a 500.000 punti) e ha ipotizzato entrate superiori ai 25 miliardi di dollari l’anno.
Insomma, pur considerando le possibili variabili, la stima della Golden Sachs rappresenta una solida base su cui sviluppare un nuovo business capace di portare nelle casse della casa californiana un flusso di liquidità non indifferente anche se la cosa non farà piacere ai proprietari delle Tesla costretti a “fare la fila” alle colonnine fino a oggi riservate esclusivamente a loro. (m.r.)
Fonte www.repubblica.it