ROMA – Invenzioni e senso per l’innovazione sono colonne portanti della filosofia Tesla ed il brevetto per un raggio laser pulsante adibito alla pulizia delle superfici vetrate recentemente approvato dallo United States Patent and Trademark Office, ha una valenza sia comunicativa che tecnica.
Semplificare il funzionamento interno e l’interazione umana con l’automobile, è da sempre uno dei principali teoremi di Elon Musk e se il sistema di rivelerà veramente efficace nel captare e rimuovere in autonomia acqua e detriti, la tecnologia messa a punto da Phiroz Dalal (uno dei principali specialisti Tesla nel dipartimento Scientific and Industrial Imaging) e depositata nel Maggio 2019, potrebbe permettere alla casa di Palo Alto di rinunciare a buona parte della componentistica associata al tergicristallo (spazzole, fluidi, motore, cablaggi e controlli) sostituendola in toto con l’innesto. Il nome completo del brevetto – “Pulse Laser Cleaning of Debris Accumulated on Glass Articles in Vehicles and Photovoltaic Assemblies – denota come l’inedito sistema di pulizia, sia pensato anche e soprattutto per funzionare sui pannelli solari (inclusi quelli montati sulle vetture di ultima generazione) migliorandone l’efficienza ed allargandone di molto il raggio d’azione in ambito commerciale.
A livello tecnico, il flusso laser è inviato da sensori disposti su cofano, zona posteriore e fiancate della vettura in modo da rimuovere lo sporco da tutti i cristalli; inclusi quelli laterali. L’elettronica è invece calibrata per rilevare lo sporco accumulato sulla superfice vetrata, e quindi tarare l’intensità del raggio in base alla quantità di detriti presenti. Ovviamente, la potenza del laser è tarata per limitarne la penetrazione sulle superfici in modo da non danneggiare i cristalli (e le persone nell’abitacolo) e sebbene l’annuncio della tecnologia abbia suscitato vari scetticismi, gli osservatori più attenti avranno notato che quando Tesla presentò il concept del Cybertruck, il futurista e squadrato pick-up elettrico non era dotato di tergicristalli.
Lo sviluppo del “Pulsar Laser Cleaning System” è dunque sinergico alla creazione di veicoli sempre più autonomi nel loro operato, ed ingegnerizzati di conseguenza. Musk ha sempre dichiarato di voler rimuovere quanti più comandi, tasti e leve dall’abitacolo al fine di creare un’ambiente ad alta tecnologia ma sempre più umano centrico nell’interfacciarsi con gli utenti al suo interno. Al momento non è chiaro se il brevetto Tesla fresco di approvazione, sia effettivamente in grado di rimuovere l’acqua dal parabrezza (nel nome si parla di debris, detriti, e la parola water non è mai menzionata) ma al netto dei soliti punti interrogativi, l’innovativo sistema ottenuto dagli avanzati studi nel campo elaborazione delle immagini, fotocamere ad alta velocità e strumentazione fotografica dei crash-test, sottolineano come l’incessante perseguimento dell’avanguardia continui a rappresentare il centro di gravità per l’azienda di Palo Alto e plasmata ad immagine somiglianza del suo fondatore Elon Musk.
Fonte www.repubblica.it