ROMA – Safety Checklist, Helmet verification e Ride Check. Sono questi i nomi delle tre nuove funzioni che Uber Eats ha implementato per innalzare il divello di sicurezza dei suoi addetti alle consegne che utilizzano sia la bicicletta, sia il motorino. Tre funzionalità semplici ed efficaci che si attivano quando un rider accede all’app di Uber su uno scooter o una bicicletta, mediante la ricezione di una satefy checklist, una lista di controlli per la sicurezza che richiede di essere confermata. Il rider deve quindi attestare di aver effettuato il controllo periodico della bicicletta, indossato l’equipaggiamento di protezione, utilizzare il supporto per lo smartphone, essersi assicurato che la borsa sia ben fissata, rispettare il regolamento stradale e, in caso di motorino, indossare il casco. Per chi effettua le consegne in motorino (circa il 35% del totale dei rider che operano su Uber Eats in Italia), è stata aggiunta la funzionalità Helmet Verification, che richiede all’utente di scattare un selfie con il casco ben allacciato prima di iniziare il giro delle consegne. Sicurezza sempre in evidenza grazie anche ai dati Gps e alle informazioni dei sensori (approvati preliminarmente dai rider per l’utilizzo), con la tecnologia RideCheck di Uber che consente di rilevare vari tipi di inconvenienti. La nuova funzionalità segnala infatti i casi in cui si verifica una lunga sosta imprevista durante una consegna e avvisa in caso di potenziale incidente.
Se un RideCheck viene avviato dalla centrale di Uber, il rider riceve una notifica in cui gli viene chiesto se va tutto bene, così che, tramite l’app, può far sapere se tutto procede per il verso giusto, oppure può usare il pulsante di emergenza o riportare un incidente. La tecnologia di Uber è in continua evoluzione e la società sta lavorando per aggiungere ulteriori range di applicazione nel suo RideCheck. E sempre in tema di sicurezza, Uber Eats mette gratuitamente a disposizione dei suoi addetti i dispositivi di protezione individuale, dal casco per la bicicletta, alla pettorina ad alta visibilità , completo antipioggia, supporto impermeabile per smartphone (da applicare sulla bici), luci supplementari, e fascia da braccio catarifrangente. “Uber pone attenzione ai temi della sicurezza stradale e la nostra azienda è consapevole che i rider sono utenti della strada vulnerabili – spiega Jean-Adrien Monleau, general manager di Uber Eats Italia – Queste nuove funzioni sono un importante esempio di come la tecnologia può creare un reale impatto sulla sicurezza stradale, ed è parte del nostro impegno volto a prevenire incidenti, oltre a definire nuovi standard di sicurezza per il settore del delivery”. Insomma, quello adottato dall’azienda per le consegne di cibo è un modello sicuramente da esportare, magari applicandolo a tutte le società di noleggio di dispositivi di micromobilità, e la sicurezza degli utenti ne trarrebbe un immediato beneficio. (maurilio rigo)
Fonte www.repubblica.it