ROMA – Un nuovo passo avanti nel campo della guida autonoma arriva da uno studio dei ricercatori della Technical University of Munich, in Germania. Christian Pek, Stefanie Manzinger, Markus Koschi e Matthias Althoff hanno messo a punto un algoritmo capace di rendere le auto a guida automatizzata “a prova di incidente”, a patto però che gli altri conducenti umani presenti sulla strada si comportino in modo responsabile osservando le norme del Codice della strada. I ricercatori tedeschi hanno sviluppato l’algoritmo con i dati raccolti da veicoli nel mondo reale e lo hanno testato in simulazioni al computer. Ipotizzando che gli altri conducenti nel traffico seguano le regole del codice stradale, l’algoritmo può tenere conto di eventi imprevisti come, ad esempio, la comparsa improvvisa di ciclisti, pedoni e animali. Secondo i ricercatori tedeschi, i veicoli autonomi potranno essere adottati in modo massiccio solo quando ci si potrà fidare del fatto che guideranno in maniera più sicura, o almeno equivalente, a dei conducenti umani. Motivo per cui, “insegnargli” su come rispondere a situazioni critiche con le stesse capacità di un essere umano sarà fondamentale per la loro piena implementazione.
“I vantaggi della nostra tecnica di controllo sono stati dimostrati in scenari urbani critici, basati sul traffico reale – spiegano gli studiosi tedeschi – Il veicolo autonomo ha seguito solo traiettorie sicure. I nostri risultati indicano che la nostra tecnica può ridurre drasticamente il numero di incidenti stradali”. D’altronde tra i vantaggi delle auto a guida autonoma, in termini di sicurezza, c’è indubbiamente quello di non perdere la concentrazione o subire affaticamenti come avviene ai conducenti “in carne e ossa”. Però, almeno fino a oggi, gli esseri umani sono molto più bravi a rispondere rapidamente e in modo opportuno a un ampio ventaglio di situazioni critiche che un’auto a guida autonoma potrebbe non essere mai stata programmata per riconoscere. Insomma, all’atto pratico l’algoritmo sviluppato dai ricercatori garantisce che il veicolo autonomo non causerà incidenti, con il presupposto che gli altri utenti della strada guidino nel pieno rispetto delle regole, calcolando percorsi sicuri su cui ripiegare in caso di eventi imprevisti. “Le svolte a sinistra agli incroci sono tra le manovre più pericolose, perché il veicolo autonomo deve considerare il diritto di precedenza dei veicoli in avvicinamento e cedere ai potenziali ciclisti nella loro corsia dedicata”, hanno sottolineato i ricercatori, che hanno anche scoperto come pure in questo caso l’algoritmo suggeriva sempre percorsi sicuri. Non siamo quindi davanti alla scoperta del secolo però un ulteriore avanzamento verso un miglioramento della guida automatizzata è stato fatto anche se la strada da percorrere è ancora lunga.
Fonte www.repubblica.it