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Un esercito di robot pronto a scendere in fabbrica

ROMA – Operai e ingegneri al lavoro nelle fabbriche della Hyundai tra breve potrebbero trovarsi come dentro la futuristica Los Angeles di Ridley Scott del film Blade Runner. Solo che al posto di replicanti dalle sembianze umane dovranno convivere con cani meccanici e altre forme di automi comandati da intelligenze artificiali. La casa coreana sta, infatti, per acquisire dall’attuale proprietario Softbank una quota dell’80% in Boston Dynamics: colosso del tech americano, con sede in Massachusetts, che produce robot in grado di compiere ogni tipo di operazione. Perfino eseguire capriole in aria e saltare ostacoli, come fa il quadrupede Spot, conosciuto dal pubblico per i tanti video su YouTube che lo mostrano in azione, impiegato recentemente da alcuni ricercatori per creare una mappa 3D della distribuzione delle radiazioni nucleari intorno alla citta russa di Chernobyl.

Ma cosa può fare la Hyundai con simili robot? Alla domanda, lecita e per certi aspetti scontata, ha risposto il presidente Euisun Chung. Il quale ha spiegato che il loro impiego segnerà “un altro passo importante dell’azienda verso la sua trasformazione strategica in fornitore di soluzioni per la mobilità intelligente”. Detto con parole più semplici, intenzione degli uomini di Seul è quella di integrare le tecnologie robotiche di Boston Dynamics con l’esperienza automobilistica in modo da perfezionare i sistemi di guida autonoma, ma anche tutto il comparto di sicurezza nei suoi veicoli, realizzando per esempio avanzati dispositivi di test capaci di replicare ogni situazione sulle strade. Un cane robot che attraversa improvvisamente la strada, per dirne una, può infatti ben mettere alla prova un mezzo che marcia senza pilota per verificarne le tempistiche di reazione.

Le stesse tecnologie verranno poi utilizzate per ottimizzare lo sviluppo di robotaxi e dei droni autonomi S-A1 per il trasporto urbano che Hyundai intende rendere operativi in diverse città Usa a partire dal 2028. Oltre ad essere impiegate in mezzi e infrastrutture per la consegna di pacchi e merci in ambito metropolitano, nell’ultimo miglio per intenderci. Tutto questo a conferma di quanto detto sempre del presidente Euisun Chung, intenzionato a ridurre la dipendenza della Hyundai dalla produzione di automobili tradizionali che rappresenteranno negli anni a venire solo il 50% delle attività del costruttore.

Fonte www.repubblica.it

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