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Un milione di mattoncini per una Bugatti Chiron

ROMA  – Non va forte come quella vera, ma volete mettere la soddisfazione di costruirsi una Bugatti nel garage di casa?  Immaginate infatti di mettere insieme un milione di mattoncini Lego e alla fine tirare fuori una Chiron a grandezza naturale, in scala 1:1, in grado perfino di muoversi da sola. Un sogno? Non esattamente. Tutto è nato a Billund, quartier generale della Lego, in Danimarca, all’indomani del lancio commerciale della Bugatti Chiron in scala 1 a 8. Un modellino come molti altri, dal costo di circa 340 euro e dedicato ai ragazzi di età superiore ai 16 anni. 

Di qui l’idea visionaria e un po’ folle del team della Lego Technic, capeggiato da Jeppe Juul Jensen, di realizzare una Bugatti grande come quella vera che fosse anche in grado di scendere in pista. Una sfida a dir poco complessa, da poter affidare solo a un team ben preciso: quello di Kladno, nella Repubblica Ceca, specializzato nella creazione di modelli destinati ai parchi Legoland di tutto il mondo. Qui esperti di progettazione, meccanici ed elettricisti, 16 persone in tutto, si sono messi all’opera e pezzo dopo pezzo hanno compiuto l’impresa. Niente colla, ma solo mattoncini. Per la precisione 339 tipi di elementi di Lego Technic, 2304 motori Lego Power Function e 4032 ingranaggi Lego Technic. Il risultato è stato una vettura dal peso di 1500 kg in grado di superare la velocità di 20 km orari. 

Dopo la fase di assemblaggio non restava che testare l’auto sulla pista di prova di Ehra Lessien, alla periferia di Wolfsburg, lo stesso circuito sul quale la Bugatti Chiron originale era stata testata. “Il nostro entusiasmo è salito alle stelle quando il collaudatore ufficiale di Bugatti ed ex vincitore di Le Mans, Andy Wallace, ha accettato di testare la versione Technic della Chiron alla sua prima uscita”, raccontano alla Lego. 

Dopo una prima falsa partenza, la Bugatti dei miracoli si è mossa, superando le aspettative di tutto il team.  “Mi chiedevo come avrebbero potuto ricreare una Chiron con tutte quelle superfici curve, ma sono rimasto sbalordito da quanto sia incredibilmente realistica la macchina”, racconta lo stesso Wallace. Che, molto probabilmente, non avrebbe nemmeno mai immaginato di doversi un giorno mettere al volante di un’auto tutta di mattoncini Lego.

Fonte www.repubblica.it

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