avvocatoinprimafila il metodo apf

Vent’anni di iDrive: la manopola Bmw che ha cambiato l’auto

MILANO – La faccia nuovissima di un’idea che ha radici all’inizio terzo millennio testimonia di quanto tutto cambi apparentemente restando sempre uguale. Bmw stupì il mondo quando vent’anni fa presentò il suo iDrive, quel sistema incentrato su una manopola sulla consolle che comandava tutto quello che c’era a bordo, si presenta adesso con l’ultima evoluzione che è una rivoluzione ancora più grande. È progredito l’impianto e soprattutto si è emancipato l’automobilista medio, diventato digitale per forza sotto i colpi di una tecnologia che in ogni campo non ammette più posizioni di retroguardia.

Oggi parlare del nuovo iDrive non è più questione della rotella da comandare senza staccare gli occhi dalla strada, quella in effetti c’è ancora anche se è diventata di materiale trasparente quasi a far capire che fa già parte del mondo di ieri. Utile soltanto per comandare quello che ancora si può, perché al resto pensa tutto l’intelligenza dell’auto con una capacità di calcolo incrementata di quasi 20 volte, la connettività 5G e uno spettacolare schermo curvo che ci ricorda che “ragazzi, siete al cinema!”.

Lo spettacolo, perché di spettacolo si tratta, comincia ancora prima di mettere piede nella vettura: sfruttando la banda ultralarga, il sistema di bordo rileva infatti la presenza di una chiave o di uno smartphone in avvicinamento, avviando così alcune operazioni di accoglienza del tipo illuminare l’abitacolo e la maniglia.

A bordo poi, chi si mette alla guida si può scegliere una posizione perfettamente su misura grazie alle impostazioni “MyModes”: sono 10 parametri per cucirsi addosso la posizione preferita, decidere che tipo di guida vuole (sterzo, assetto, cambiata) e sull’auto elettrica, visto che l’iDrive di nuova generazione debutterà sulla iX in arrivo entro l’anno, anche il rumore che vuole sentire dentro l’abitacolo.

La rotella, allora, ma anche la voce perché i comandi fisici adesso si dimezzano. Al resto pensa l’assistente vocale che pare sapere tutto con i suoi suggerimenti personalizzati che possono suggerire i percorsi più abitudinari senza dover inserire ogni volta la destinazione finale.

Dentro l’auto gli effetti speciali si sprecano con il Bmw Curved Display che rappresenta la principale novità e raggruppa il monitor dedicato alla strumentazione e il pannello di controllo: il perimetro d’azione dei due schermi è dettato da diagonali rispettivamente di 12,3” e 14,9’’, anche se visivamente tutto si fonde in un’unica struttura. La grafica, con risoluzione a 200 dpi, testimonia dell’evoluzione dell’iDrive. È personalizzabile con lo scopo di attirare l’attenzione del guidatore e, al tempo stesso, passargli la giusta quantità di informazione richiesta nei vari contesti, per evitare di distrarlo durante la guida con messaggi sovrabbondanti. Perciò è possibile scegliere tra tre differenti layout (denominati Drive, Focus e Gallery), preferibili in differenti contesti, e tra svariate tipologie di aggeggi che è impossibile elencare tutti assieme perché sono troppi e tutti a loro modo spettacolari e al riparo dall’invecchiamento perché l’aggiornamento del software da remoto consente di beneficiare di miglioramenti regolari via etere, di integrare funzioni aggiuntive e di rimanere sempre aggiornati. Questo almeno fino alla successiva implementazione dell’iDrive che, come è successo già più volte negli ultimi vent’anni, sarà ancora più spettacolare e intelligente quasi che di limiti allo strapotere dell’auto sul guidatore non ce ne possano essere più.  Rassegnamoci: il pilota che è dentro di noi è andato in pensione da tempo. Comanda la macchina, e con tanti distratti o incapaci in giro non è nemmeno un male.

Fonte www.repubblica.it

Exit mobile version