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Verso le emissioni zero, ecco i quattro moschettieri della tecnologia Toyota

ROMA – La Toyota ha scelto l’ultima tappa del Giro d’Italia di ciclismo per presentare tutte insieme, per la prima volta nel nostro paese, le quattro soluzioni di trazione che compongono la sua strategia per la mobilità del futuro.I quattro moschettieri della tecnologia Toyota sono Yaris Hybrid, con sistema ibrido full-hybrid di ultima generazione, Toyota Rav4 plug-in hybrid, primo ibrido con batterie ricaricabili anche dall’esterno del marchio in arrivo sul mercato dal prossimo anno, Lexus UX 300e, primo modello completamente elettrico a batterie del gruppo, Toyota Mirai a idrogeno che, grazie alle celle a combustibile, genera elettricità direttamente a bordo ed emette soltanto vapore acqueo.
Un vero percorso verso le zero emissioni che evidenzia però come al centro di tutto ci sia il conducente, che con i suoi comportamenti rende più o meno efficaci le diverse tecnologie.
Il prestigioso istituto di ricerca tedesco Fraunhofer ha messo sotto osservazione la auto plug-in hybrid, dotate di batterie ricaricabili dalla rete elettrica e capaci per questo di percorrere decine di chilometri in modalità esclusivamente elettrica. Il rapporto, pubblicato anche sul sito dell’Icct (International Council for Clean transportation) evidenzia come nella vita reale queste auto siano utilizzate in media soltanto per il 37% della percorrenza in modalità zero emissioni. E la frazione percorsa in modalità elettrica scende addirittura al 20% se si guarda ai veicoli aziendali, cioè proprio quelli che macinano più chilometri sulle strade europee. Questo perché gli utilizzatori non ricaricano regolarmente le batterie ed utilizzano i veicoli troppo spesso esclusivamente facendo rifornimento di benzina o diesel.
In questo scenario, il compito assegnato dalla Toyota ai suoi quattro moschettieri della tecnologia elettrificata, e in particolare al suo D’Artagnan, Yaris Hybrid, sembra quasi educativo. La tecnologia ibrida full-hybrid della Toyota Yaris, se guidata con la giusta accelerazione in partenza, un piede capace di gestire a dovere le condizioni di crociera e la frenata per massimizzare il veleggiamento a velocità costante e il recupero di energia in decelerazione, può raggiungere percentuali di percorrenza in modalità zero emissioni molto elevate e superiori anche rispetto agli ibridi plug-in non utilizzati adeguatamente. Secondo il gruppo giapponese, il full-hybrid è quindi la soluzione giusta per abbassare con decisione consumi ed emissioni di chi non vuole o non può cambiare le sue abitudini di rifornimento e utilizzo. Proprio alla guida responsabile è dedicato il programma Toyota WeHybrid, che comprende un’assicurazione che si paga soltanto per i chilometri percorsi con motore a combustione interna acceso e una serie di altri incentivi a sfruttare al massimo la tecnologia elettrificata della propria auto per entrare in un sistema di mobilità sostenibile che va ben oltre l’automobile.
La Toyota prevede di arrivare entro il 2025 alla quinta e sesta generazione della tecnologia full-hybrid (oggi sul mercato c’è la quarta) e al 90% delle immatricolazioni in Europa con soluzioni elettrificate. Il 70% saranno full-hybrid, il 10% plug-in hybrid e il rimanente 10% ad emissioni zero con soluzioni a batterie e anche a idrogeno, se nascerà un’infrastruttura di rifornimento adeguata. Fonte www.repubblica.it

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