WOLFSBURG – Con l’obiettivo dichiarato di diventare leader mondiale della mobilità elettrica il gruppo Volkswagen investirà 33 miliardi di euro entro il 2024, di cui 11 miliardi destinati alla casa di Wolfsburg che punta a produrre 1,5 milioni di auto elettriche nel 2025. L’accelerazione verso il raggiungimento di questo ambizioso traguardo arriva con l’avvio della produzione a Zwickau, in Germania, del primo suv 100% elettrico Volkswagen, ID.4, il cui debutto è in programma per la fine di settembre. “Con la ID.4, la Volkswagen aggiunge un modello 100% elettrico alla sua offerta di suv compatti, il segmento in maggiore crescita a livello mondiale – ha dichiarato Ralf Brandstätter, Ceo di Volkswagen – Dopo la ID.3, questo è il secondo modello basato sulla piattaforma modulare elettrica Meb. Più avanti, quest’auto sarà prodotta e venduta in Europa, Cina e anche negli Stati Uniti d’America. In questo modo, stiamo globalizzando la produzione della piattaforma Meb e ponendo le basi economiche per il successo della nostra famiglia ID”. “La ID.4 arriva poco dopo la ID.3 – ha aggiunto Thomas Ulbrich, membro del Consiglio di amministrazione responsabile per la mobilità elettrica – Visti i grandi cambiamenti globali dei mesi recenti, essere riusciti a mettere in produzione la ID.4 è un grande risultato. I miei complimenti e ringraziamenti vanno alla squadra della Volkswagen Sachsen e a tutti coloro che lavorano al progetto ID.: il secondo modello della gamma ID. sta già uscendo dalle linee di produzione lì dove fino a poco tempo fa venivano costruite auto a combustione”.
Nel contesto del passaggio sistemico alla mobilità elettrica lo stabilimento di Zwickau, la cui trasformazione si concluderà quest’anno, svolge un ruolo centrale poiché, per la prima volta, una grande fabbrica è stata interamente convertita alla produzione di auto elettriche, grazie a investimenti per circa 1,2 miliardi di euro. Già dal 2021, il primo anno completo in cui la fabbrica produrrà solo auto elettriche, lasceranno le linee di montaggio di Zwickau circa 300.000 vetture basate sulla piattaforma Meb consacrando questo sito produttivo come la fabbrica di auto a batterie più grande ed efficiente del Vecchio Continente. A livello internazionale proseguono a pieno ritmo i preparativi per la realizzazione del suv ID.4 con la fase di pre-produzione avviata ad Anting, in Cina, mentre nel 2022 si aggiungerà la fabbrica americana di Chattanooga. La ID.4 viene realizzata sulla piattaforma Meb e grazie al suo ridotto coefficiente di resistenza aerodinamica pari a 0,28, e alle batterie modulari, raggiunge un’autonomia di oltre 500 chilometro con una sola carica (ciclo Wltp). Al lancio, la prima versione del suv sarà disponibile con la trazione posteriore e successivamente i clienti potranno optare anche per la trazione integrale.
La batteria ad alto voltaggio è collocata nel sottoscocca per favorire l’abbassamento del baricentro, a tutto vantaggio della dinamica di guida, come pure la distribuzione dei pesi equilibrata tra gli assi. La plancia dello sport utility vehicle elettrico è stata concepita in modo chiaro ed è altamente digitalizzata con i comandi che vengono impartiti soprattutto tramite superfici touch e istruzioni vocali. Infine, al pari della ID.3, anche il suv ID.4 punta sulla sostenibilità: la produzione in Sassonia è a bilancio neutro di carbonio, così come il processo di consegna ai clienti, mentre per la produzione delle celle batteria della ID.4, che richiede un notevole impiego di energia, viene utilizzata solamente corrente elettrica proveniente da fonti rinnovabili. Da segnalare poi che La strategia elettrica della Volkswagen tutela il clima e crea prospettive di lungo periodo per circa 100.000 posti di lavoro in Germania: oltre a Zwickau, le fabbriche di Braunschweig, Kassel, Salzgitter e Wolfsburg producono componenti elettrici indispensabili, come i motori e i pacchi batteria. Dal prossimo anno,la ID.3 sarà realizzata anche nella Fabbrica di Vetro a Dresda, mentre a Emden e Hannover la produzione di auto elettriche inizierà l’anno successivo. (m.r.)Fonte www.repubblica.it