ROMA – Unasca sul piede di guerra. L’Associazione che raggruppa le autoscuole italiane muove battaglia contro il Ministero dei Trasporti, in particolare contro il decreto della ministra, De Micheli con cui sono stati sospesi fino al 21 novembre tutti gli esami di guida in Piemonte, Lombardia, Calabria e Valle D’Aosta, ovvero nelle regioni che attualmente sono considerate zone rosse.
”Una situazione assurda e troppo penalizzante per un settore che ha già pagato molto e che vive quotidianamente anche i ritardi delle Motorizzazioni” spiega l’Unasca. ”Inoltre in merito agli ultimi provvedimenti emanati, non sono stati ascoltati gli operatori del settore, che chiedevano almeno di non interrompere gli esami pratici per le patenti A, C e D, per i quali, trattandosi di esami per moto e autobus, non vi è la problematica del distanziamento fisico come per gli esami della patente B’’.
L’Associazione chiede quindi che ”tutte le autoscuole, scuole nautiche con attività nelle regioni-zone rosse siano almeno incluse tra quelle per cui sono previste ristori (visto che restando aperte, sono invece escluse da questo diritto ndr). Alla preoccupazione si aggiunge anche l’indignazione di Unasca che, dopo numerose interlocuzioni, non ha ricevuto alcuna comunicazione dal Ministero, ed ha appreso la notizia del decreto dal sito del MIT”.
”Una situazione assurda e troppo penalizzante per un settore che ha già pagato molto e che vive quotidianamente anche i ritardi delle Motorizzazioni” spiega l’Unasca. ”Inoltre in merito agli ultimi provvedimenti emanati, non sono stati ascoltati gli operatori del settore, che chiedevano almeno di non interrompere gli esami pratici per le patenti A, C e D, per i quali, trattandosi di esami per moto e autobus, non vi è la problematica del distanziamento fisico come per gli esami della patente B’’.
L’Associazione chiede quindi che ”tutte le autoscuole, scuole nautiche con attività nelle regioni-zone rosse siano almeno incluse tra quelle per cui sono previste ristori (visto che restando aperte, sono invece escluse da questo diritto ndr). Alla preoccupazione si aggiunge anche l’indignazione di Unasca che, dopo numerose interlocuzioni, non ha ricevuto alcuna comunicazione dal Ministero, ed ha appreso la notizia del decreto dal sito del MIT”.
Fonte www.repubblica.it