Spegne 60 candeline la popstar di origini abruzzesi. Spesso al centro di critiche da parte del mondo cattolico per le sue provocazioni, è stata la prima artista internazionale a mobilitarsi nel 2009 a favore delle popolazioni colpite dal sisma
La regina del pop, della seduzione e delle trasgressioni compie 60 anni. Buon compleanno a Veronica Louise Ciccone, per tutti semplicemente Madonna. Semplicemente per modo di dire, perché la popstar femminile dalle maggiori vendite nella storia della musica (350 milioni di dischi in tutto il mondo), negli anni Ottanta si scelse un nome d’arte piuttosto impegnativo, ma in linea con il suo gusto per la provocazione. In realtà la signora Ciccone “Madonna” lo è di nascita, in quanto Madonna è il suo nome di battesimo ed era anche quello della madre franco-canadese, morta nel 1963: un evento, quest’ultimo, che segnò profondamente la cantante, che all’epoca aveva 5 anni e che ancora oggi lega i suoi atteggiamenti disinibiti al fatto di non avere avuto una madre. «Una madre ti insegna le buone maniere. E io non ho assolutamente imparato nessuno di questi modi e regole».
Insomma, nel nome il destino di un’artista della provocazione, che in quasi quarant’anni di carriera, fatti di eccessi, scandali, censure, ha spesso messo in scena la ribellione alle sue origini e alla sua educazione cattolica, impartita dal padre Silvio “Tony” Ciccone, figlio di emigrati abruzzesi di Pacentro, nell’aquilano. Dalla prima hit Like a virgin, con il video ambientato a Venezia e le sue allusioni al sesso prematrimoniale, a Papa don’t preach, su gravidanza adolescenziale e aborto cantate con la celebre t-shirt “Italians do it better”, da Like a Prayer, il cui video fu condannato dal Vaticano (papa Vojtyla più volte invitò gli italiani a boicottare i concerti di Madonna), al più recente Confessions Tour (2006) in cui la cantante si esibì crocifissa a una croce di specchi, con una corona di spine attorno al capo.
“Questo non è prendere in giro la Chiesa, la mia performance non è anti-cristiana, non è neppure sacrilega o blasfema”, disse allora Madonna, protagonista di un rapporto difficile con il mondo cattolico, che pure non le ha impedito di rivendicare la sua italianità non solo (come da abile imprenditrice) per celebrare la sua immagine, ma anche per dimostrare un autentico attaccamento alle sue origini: nel 1987, al suo primo concerto italiano (a Torino per il tour di Who’s that girl), volle incontrare i suoi parenti abruzzesi e, soprattutto, nel 2009 fu la prima star internazionale a mobilitarsi per il terremoto in Abruzzo, staccando un assegno da mezzo milione di dollari per facilitare gli aiuti alla sua Pacentro, paese tra i più colpiti dal sisma. «Vengo da quella terra», dichiarò, «è il minimo che possa fare». In fondo la Material Girl non è solo business.