di Paolo Borgognone
Creare nella musica un mondo che tutti possano chiamare il proprio è quello che fanno i grandi: renderlo immortale è quello che fanno le leggende.
Una vita passata all’insegna del cambiamento, della continua ricerca del nuovo, dell’inaspettato, del sorprendente. Dentro e fuori di sé. È il riassunto della breve e travolgente parabola esistenziale di Farrokh Bulsara, in arte Freddie Mercury. Dall’incontro nel 1970 con un paio di musicisti a caccia di gloria – il chitarrista Brian May e il batterista Roger Taylor – nascerà un gruppo destinato a scalare le classifiche e rivoluzionare il modo di fare, vedere e sentire la musica per sempre: i Queen.
Dotato di una presenza scenica unica la mondo e di una voce altrettanto singolare e in grado di realizzare un’estensione inusuale, Freddie Mercury ha dominato i palcoscenici prima del Regno Unito e poi internazionali. La sua vita sul palco e fuori è stata spezzata dall’Aids, nel novembre del 1991. La musica di Mercury e del suo gruppo non è però scomparsa con lui e ancora oggi la figura del cantante dei Queen è riconosciuta come una delle più influenti dell’intero panorama musicale.