“Ebbi il primo shock musicale a 14 anni: fu Elvis Presley con Jailhouse Rock e That’s All Right Mama, che però era una cover di Arthur Big Boy Crudup. Per anni mi sono ispirato a Elvis. Poi, arrivato a un’età leggermente più matura, mi sono chiesto se Elvis aveva creato questo genere o se come me era stato ispirato da altri. Scoprii che quando aveva 10 anni era circondato da stazioni radio americane a Tupelo che suonavano blues, gospel, spiritual, bluegrass e country. Andai a cercare nelle varie biografie i cantanti ai quali lui si rifaceva, così mi sono innamorato del blues che ho alternato al rock. Anche suonare blues è stato molto importante, ho sempre avuto una buona tecnica ritmica, e siccome il blues è una scala pentatonica semplice l’ho fatta mia e adesso persino chitarristi molto più blasonati di me dicono che ho uno stile riconoscibile. Cristopher Bacco e AMS Records mi hanno dato la possibilità di uscire dallo stereotipo in cui sono piacevolmente imprigionato: mi fa piacere di avere un seguito di 40enni o 50enni ai quali i nonni hanno tramandato le mie canzoni melodiche, ma da Pesci ascendente Pesci non posso che esplorare pianeti musicali sempre nuovi”.
Bobby Solo, uno dei cantautori più prolifici e versatili che la scena rock italiana abbia mai partorito, continua a far parlare di sé dopo oltre 50 anni di inarrestabile carriera. Il suo ritorno sulle scene avviene con Good In Blues Vol. 1, un EP di 4 brani di cui tre rappresentano un sentito e appassionato tributo al leggendario Tony Joe White, scomparso il 24 ottobre 2018 all’età di 75 anni. Dai Foo Fighters a Bobby Solo: la schiera di amanti dell’indimenticabile Tony Joe White è assai nutrita, e Bobby ricorda: “Tony Joe White era un musicista e autore della Louisiana ispirato da Ode To Billie Joe di Bobbie Gentry. Innamoratosi del blues, collaborò anche con il grande Lightning Hopkins, le sue Polk Salad Annie e I’ve Got A Thing About You Baby furono cantate da Elvis, negli anni ’80 scrisse Steamy Windows per Tina Turner che vendette milioni di copie. Quando Tina sentì la voce era convinta fosse di una persona di colore, io ebbi l’onore di conoscerlo e di presentarlo al Festival di Mendrisio una decina d’anni fa, fu emozionante e dialogammo molto. Sono felice di aver onorato la sua musica. Consiglio di recuperare il video di Tony con i Foo Fighters al David Letterman Show”.
Ai tre brani scelti dal repertorio di Tony Joe White – As The Crow Flies, uscita anche come singolo, (You’re Gonna Look) Good in Blues e Backwoods Preacher Man – si aggiunge una cover di Why Me Lord di Kris Kristofferson. Good in Blues Vol. 1 è pubblicato nei formati CD digipack e in edizione limitata in vinile bianco 12″ a 45 giri. Prodotto da Cristopher Bacco presso lo Studio 2 di Padova, con AMS Records in qualità di produttore esecutivo, è un lavoro realizzato in vecchio stile, con basso, batteria, chitarra e voce registrate in presa diretta; lo spirito live emerge dai solchi di questa release, che rivela un Bobby Solo appassionato e competente, voglioso di esplorare nuove atmosfere.