avvocatoinprimafila il metodo apf

IL ROCK PER RACCONTARE LE CONSEGUENZE DELLA PANDEMIA SUI GIOVANI: “EXPAND” È IL NUOVO EP DI REBORN

PER ABBRACCIARE IL MONDO E RISOLLEVARLO DA TIMORI E INCERTEZZE

REBORN

Animo rock’n’roll, penna camaleontica e vocalità intrisa di energia e carattere sono i tratti distintivi di Reborn, giovanissimo cantautore campano con l’attitude d’Oltreoceano, che dopo un concept in free download e tre singoli rilasciati sui principali digital store, torna a scuotere menti e coscienze con “EXPAND”, il suo nuovo EP.

Un travolgente up to date di stile e concetti, da cui si evince l’urgenza comunicativa di un artista che, attraverso una scrittura fortemente intima e personale, ma al contempo capace di cogliere, interiorizzare e conseguentemente riflettere e raccontare il mondo al di fuori da sé, narra, con l’ardente vigore del rock, accarezzato dalla carica dell’elettronica e dallo stupore della sperimentazione, due anni di pandemia immortalati dallo sguardo di un ventenne.

Reborn, pseudonimo di Renato Valentino

Uno sguardo provato e privato del luccichio della speranza e dell’entusiasmo tipico della giovinezza da un periodo che ha messo in ginocchio il mondo intero; uno sguardo per troppo tempo costretto a catturare sconforto, desolazione e frustrazione, osservandole in una sequenza di scatti, nitidamente vitrei, che fotografano una condizione di incredulità e sbigottimento che ha portato ad una sempre più crescente incidenza di disturbi psichici, psicologici e psicofisici.

Cinque tracce per descrivere in cinque differenti mood le sfumature dell’animo, supportate da potentissime sonorità elettro-rock miscelate ad atmosfere psichedeliche che ben rappresentano la rivolta interiore di una generazione costretta a fare i conti non soltanto con le problematiche connaturate nel processo di crescita, ma anche con quesiti a cui nessuno può e sa rispondere; domande e dubbi che gravano ulteriormente su una condizione di imprevedibilità e incertezza, compromettendo una stabilità già di per sé fragile e vacillante.

L’esigenza e il desiderio di far sentire la propria opinione e di trasmettere, ad un pubblico sempre più vasto e variegato, il chiaro e fondamentale messaggio che nessuno è mai realmente solo. Un intreccio di pensieri, sensazioni e paure, un connubio di emozioni che si scindono per poi tornare a fondersi, evidenziando l’essenzialità della collisione con se stessi per il raggiungimento di un benessere solido e autentico.

Ed è nel sussulto provocato da scosse sonore impetuose e travolgenti che Reborn indirizza il flusso della sua coscienza, con l’intento di scuotere e svegliare quelle dei suoi ascoltatori, in una dimensione transitoria volta a confortare, per attivare lo switch necessario atto a riprendere in mano la propria vita, passando da inermi spettatori a protagonisti attivi e consapevoli.

Un incalzante susseguirsi di riflessioni, incoraggiamenti e contestazioni sociali, come ben si evince in “Session N 1”, traccia conclusiva dell’EP, che, attraverso un bass pattern statico e una cassa acustica dritta a far da sfondo alla voce di Reborn volutamente distorta, “fuzzata”, sottolinea l’incremento delle vendite di farmaci antidepressivi e antipsicotici durante gli ultimi 24 mesi, puntualizzando sulla mancanza di tutela, soprattutto nei confronti dei giovani, da parte dello Stato e della collettività – «My life has been so boring since. I listen to your lecture on my flaws with your pesky voice tone» («La mia vita è stata così noiosa da allora. Ascolto la tua lezione sui miei difetti con il tuo tono di voce fastidioso») -.

“Intro”, “Junk”, “Head” e “Spun”, gli altri 4 atti dell’opera, ruotano tutti intorno a “Session N 1”, avvalorando lo spessore artistico di un progetto nato per rasserenare, risollevando la mente dai nidi intricati della malinconia, della collera e dell’isolamento e l’anima dalle catene dell’afflizione e della solitudine.

A seguire, tracklist e Track by Track dell’EP.

“EXPAND” – Tracklist:

1- Intro

2- Junk

3- Head

4- Spun

5- Session N 1

“EXPAND” – Il disco raccontato dall’artista:

“Intro”, pur essendo la traccia iniziale, è stata scritta per ultima ed indica proprio il periodo di ripresa e ricostruzione mentale del protagonista, che consiglia, ai suoi cari e non, di salvaguardare lo stato psicologico e rafforzare la propria autostima. In poche parole: se non sei il primo a credere in quello che fai, ti costruisci la fossa da solo.

“Junk” ed “Head” parlano di aspetti più amorosi e polemici, i quali, sovrastandosi tra loro, creano automaticamente una compilation di ricordi positivi e negativi delle relazioni che il protagonista ha vissuto, regalando così un mix di emozioni.

“Spun” è forse la seconda canzone più importante dell’EP, dopo “Session N 1”. Il testo è breve e il pezzo si posa su sonorità sperimentali, richiamando alcuni periodi complessi trascorsi del protagonista. In questo caso, vuole fare affidamento alla sua “wheel of fortune” (ruota della fortuna), per rimettersi in carreggiata e affrontare nuovi ostacoli, come ha sempre fatto in passato.

“Session N 1” è la traccia più “punk”, più sfrontata del disco e al contempo quella più importante. È su di lei che è concentrato il valore concettuale dell’intero progetto, con la speranza che possa giungere al pubblico come un ritratto sincero del periodo attuale, specialmente dal punto di vista di noi ragazzi.

Exit mobile version