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“Napule nun cagnà”: Francesco Merola canta in featuring con Cosimo Merolla

“Un brano che sicuramente avrebbe cantato anche mio padre”

La Napoli bella, che resiste, che si accontenta trasformando i suoi difetti in pregi è la protagonista indiscussa dell’ultimo brano cantato da Francesco Merola in featuring con Cosimo Merolla, appena pubblicato su Youtube, Spotify e su tutti i maggiori digital store.  La canzone si intitola “Napule nun cagnà” (https://www.youtube.com/watch?v=Dg44sJwfsoE), è stata scritta da Cosimo Merolla, imprenditore nel campo della moda la cui passione per la musica napoletana lo ha spinto a scrivere e a cantare canzoni (attualmente ha all’attivo otto brani pubblicati).

Prima della joint venture musicale, tra Francesco e Cosimo è nata una profonda amicizia in quanto quest’ultimo (sui social conosciuto come “Cosimo Livello Alto”) ha pubblicato sui suoi canali una personale interpretazione del brano “Parla cu’ ‘mme”, canzone che Francesco ha dedicato al suo papà, il grande Mario Merola. Colpito e commosso dal gesto e dalle parole della dedica fatta pubblicamente (“Ho cantato questa canzone perché Mario non è stato solo tuo padre, ma il papà di tutta Napoli. E noi siamo figli di questa Città! Come tutti i padri, Mario non ci ha abbandonati: ha lasciato te, Francesco, una grande eredità!”), Francesco ha voluto conoscere Cosimo con il quale si è instaurato subito un clima di fiducia. “Da oggi in poi leva una “l” dal tuo cognome: non sei più Cosimo Merolla, ma Cosimo Merola, ti considero un fratello”: con queste parole si consolida il rapporto di stima e affetto tra i due. Dopo qualche mese Cosimo sottopone al figlio del re della sceneggiata napoletana il ritornello di “Napule nun cagnà” (“Napoli rimman nun cagnà, Napoli rimani into core mio, tutto o’ munno mo’ o’ adda capì, Quattro Jurnata ppe nun muri’”), originariamente strofa di una poesia, che Francesco trasforma in musica. Nasce così il sodalizio artistico.

Dopo il monumento “Parla cu’ ‘mme” era molto difficile partorire una canzone classica di quel livello… Si può cedere all’innovazione, ma non a discapito delle proprie origini – afferma Francesco Merola -. Un bel giorno è venuto a casa mia un amico, mio grande fan: Cosimo. Mentre prendevamo un caffè mi ha invitato a sedermi al pianoforte e mi ha fatto ascoltare le parole di una poesia scritta da lui… Quelle parole mi sono piaciute d’impatto, le ho subito musicate e ho espresso il desiderio di cantare la canzone che era venuta fuori insieme a lui. E’ nata così “Napule nun cagnà”, una canzone che sicuramente avrebbe cantato anche mio padre, un testo che rappresenta a pieno la nostra Città, la Napoli genuina che rischia di scomparire a causa dei pregiudizi, e che invece bisogna ritrovare. Perché la Napoli di una volta non deve morire, non può morire, non morirà: tutti i grandi artisti, in qualsiasi parte del mondo si esibiscono, cantano una canzone classica napoletana”.

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