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Pat Girondi, il bluesman italo americano punta a Sanremo

L’artista sta lavorando a un nuovo progetto musicale pensato per il Festival di Sanremo

È un momento artistico e creativo assai felice quello che Pat Girondi, il noto cantautore italo americano, sta vivendo. A pochi mesi dall’uscita dell’album “Orphan’s Return” con la band The  Orphan’s Dream pubblicato dall’etichetta discografica Farelive di Matera, importanti novità si  profilano all’orizzonte. L’artista, infatti, sta lavorando a un nuovo progetto musicale pensato per il  Festival di Sanremo ed è in trattative con un prestigioso editore statunitense per la pubblicazione  della sua autobiografia. Ad annunciare queste novità è stato lo stesso Girondi in una recente  intervista per l’emittente televisiva Canale 2 di Altamura.

Secondo quanto dichiarato dall’artista, dopo il successo di “Orphan’s Return”, attraverso la sua  agente Megan Euker avrebbe ricevuto l’invito a comporre un brano da presentare alle selezioni per  la prossima edizione del Festival della canzone italiana. La notizia, trapelata a metà maggio e  avvolta in un comprensibile riserbo, ha suscitato grande entusiasmo nell’entourage del musicista  che si è messo subito al lavoro per produrre un nuovo brano in lingua italiana. Ancora non si sa se  vi parteciperà come solista o se sarà affiancato dalla band The Orphan’s Dream.

Per il bluesman si tratta di coronare un sogno lungo un secolo: quello di suo nonno Rocco Girondi,  originario di Modugno, che nel 1913 partì da Napoli alla volta dell’America con la speranza di  diventare un cantante lirico e di affermarsi nel campo musicale. La sua aspirazione non poté  concretizzarsi all’epoca, ma attraverso un secolare passaggio di testimone è stata consegnata al  nipote per realizzarla. La partecipazione al Festival di Sanremo, se dovesse essere confermata,  rappresenterebbe la consacrazione ufficiale di un originale artista dalla caratura internazionale che  ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti sia in Italia che negli States e che ha dedicato gran  parte della sua attività di cantante e musicista alla filantropia e a una nobile causa, quale la ricerca  di fondi per le malattie rare. Negli Stati Uniti, grazie alla sua popolarità Girondi ha raccolto tra  album e concerti oltre 50 milioni di dollari per la ricerca medico scientifica a favore dell’anemia  falciforme, della talassemia e di altre malattie rare.

Protagoniste delle sue canzoni sono, infatti, le storie di chi combatte la propria battaglia contro  malattie rare nelle sale d’aspetto o nelle corsie degli ospedali e contro il sistema sanitario farmaceutico che non ritiene economicamente vantaggioso impegnarsi nella ricerca e nella  sperimentazione delle cure per malattie poco diffuse. Storie in buona parte autobiografiche o tratte  dalle lettere di genitori, che come lui, hanno un figlio malato di talassemia o di altre patologie rare. Da quasi trent’anni riceve ogni mese centinaia di lettere piene di angoscia, sofferenza, rabbia,  frustrazione, speranza. Pat ha anche creato un’azienda farmaceutica, la Errant Gene Therapeutics (a  breve, si chiamerà San Rocco Therapeutics), che si occupa di sviluppare delle terapie geniche.

L’altra novità è rappresentata dalle trattative per la pubblicazione di un libro autobiografico dal  titolo “Volo del Rondone”. Il rondone è un piccolo uccello migratore che, dopo aver toccato terra,  riesce con difficoltà a riprendere il volo e necessita spesso di due mani che lo sollevino dal suolo e  lo spingano verso il cielo. Il rondone rappresenta una calzante metafora dell’esistenza di Girondi.  Non solo perché l’artista, nato nel South Side di Chicago, ha percorso a ritroso il viaggio degli avi  per tornare in Puglia e periodicamente fa ritorno nell’Illinois, imitando il moto pendolare degli  uccelli migratori. Ma anche perché nel corso della sua vita Patrizio è caduto più volte – ha  abbandonato gli studi, ha conosciuto il riformatorio, la galera, ha fatto i lavori più umili – ma ha  sempre incontrato sul suo cammino delle persone, italiani o americani, che lo hanno aiutato a  rialzarsi e lo hanno spinto in alto, fino a fargli spiccare di nuovo il volo. Per Pat, si tratterebbe del  secondo libro, dopo “Diamond in the Rough” (Diamante grezzo), pubblicato nel 1986 come Patrick  Finley, che è il cognome paterno.

Nelle prossime settimane il cantante sarà impegnato con la band The Orphan’s Dream in una  tournée estiva di concerti e serate e porterà nelle piazze e nei locali di tutta Italia i brani del suo  ultimo album e i classici del suo repertorio.

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