Il cantante inglese, da anni residente in Toscana, si è unito alla protesta degli operai dello stabilimento fiorentino della Bekaert, che temono di perdere il lavoro. Lo avranno capito? In sezione “video” la formidabile imitazione di Crozza
Da anni fa la vita del ricco feudatario in Toscana, eppure alla notizia del presidio di 318 operai davanti ai cancelli della Bekaert di Figline Valdarno (Firenze), il cantante inglese Sting ha smesso i panni da proprietario terriero ed è sceso in piazza per unirsi a loro. Un gesto di solidarietà che la popstar, nota all’anagrafe col nome di Matthew Thomas Summer, ha compiuto di sua spontanea volontà dopo aver saputo che i lavoratori manifestavano contro gli avvisi di licenziamento ricevuti dalla proprietà dell’azienda belga nel mese di giugno.
“È stato Sting a contattarci – ha detto Alessandro Beccastrini, leader della Fim/Cisl della Toscana – anticipandoci l’idea di venire a portare la sua solidarietà. Ed è stato straordinario. Credo che saranno tanti di più, adesso, a parlare dei nostri problemi”.
Sting prima ha ascoltato le loro storie, di come si è arrivati alla possibile chiusura, per ora rimandata di un mese dopo gli incontri al Mise. Ha salutato il sindaco di Figline Giulia Mugnai, i rappresentanti delle Rsu e dei sindacati, e poi ha rivolto parole di solidarietà e vicinanza alle circa 400 persone presenti. “La vostra storia è la stessa della città da cui provengo”, ha spiegato Sting prima di imbracciare la chitarra e cantare The last ship, scritta appunto per ricordare la chiusura del grande cantiere navale dove lavoravano il nonno e il padre a Wallsend, sua città natale, non lontana da Newcastle. Tra grandi classici del suo repertorio, dal periodo Police a quello da solista, alla fine Sting e gli operai hanno duettato insieme, intonando Una vita da mediano di Ligabue.
“La sua presenza e la sua musica ci hanno aiutato a tenere alta l’attenzione su una vertenza che vogliamo portare fino in fondo, fino a scongiurare la chiusura di questo stabilimento“. Domani l’azienda riprenderà la produzione, ma nella testa di ogni lavoratore risuonerà una nuova musica di speranza.