Esce il 4 Dicembre l’album “The Italian Age of Elegance”, nuovo lavoro della pianista romana Carlotta Masci, conosciuta ed ammirata per la sua profonda musicalità e le notevoli abilità tecniche. L’album ci introduce in un secolo pieno di fascino, stimoli, idee e tumulti: il Settecento. Un periodo storico pieno di contrasti e per questo motivo ricco di fascino; un secolo che ha transitato l’umanità verso l’epoca moderna, attraverso la corrente dell’Illuminismo, la Rivoluzione Industriale e quella Francese che di fatto hanno aperto le porte alla concezione dell’uomo moderno.
Musicalmente parlando invece, se da una parte oggi il Settecento sta vivendo una vivace renaissance, in ambito didattico rimane ancora legato all’idea di un secolo “freddo” dove, all’esecutore, non è dato “né accelerare né rallentare” troppo, sortendo un’esecuzione senza alcuna implicazione emotiva, privando così questo secolo del suo spirito più autentico. Un periodo di transizione quindi o quasi “in sottrazione” al secolo successivo, l’Ottocento.
Al contrario, in questo secolo, la produzione musicale investì tutti i generi con una creatività e una vivacità che non hanno conosciuto eguali; di vitale importanza fu anche il geniale connubio della musica con il genere teatrale, che incontrò l’enorme favore del pubblico in tutta Europa partendo proprio dall’Italia e italiane sono alcune delle più grandi personalità dell’epoca come Antonio Vivaldi e Domenico Scarlatti.
Proprio al geniale compositore di origine napoletana, maestro di musica della regina di Spagna, viene attribuita l’opera “Fandango in Re minore”, primo brano estratto dall’album. Il manoscritto di questa composizione è stato scoperto alla fine del XX secolo con il titolo di “Fandango del Signor Scarlate”; l’attribuzione dell’opera a Scarlatti, per la differenza stilistica che emerge con le altre opere del compositore, è tuttora incerta. Carlotta Masci ci invita però a lasciarci affascinare dall’idea che sia veramente opera sua; basta immaginarlo una sera in una di quelle taverne che amava frequentare, dove assorbiva umori, sapori, colori e ritmi della musica popolare spagnola; ci sembra di percepire i suoni delle chitarre e delle nacchere (castagnette), che rivivono trasfigurati nella sua musica. E così nasce questo fandango, brano che si snoda su due accordi principali, con un chiaro tributo alla tradizione del fandango spagnolo, danza impetuosa e piena di carattere.
Nella tradizione popolare spagnola e portoghese il fandango era solito avere inizio con un tempo lento, che gradualmente procedeva verso un accelerando, mantenendo il ritmo iniziale, ma sempre più veloce e vorticoso; il risultato è una danza passionale e tumultuosa che mette in evidenza l’abilità dei ballerini, e trascina il pubblico catalizzando magneticamente l’attenzione. L’album “The Italian Age of Elegance” vuole essere quindi una finestra aperta alla scoperta di un secolo “vivo”, dal forte carattere e dall’incredibile vivacità intellettuale.
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