L’INTERVISTA/ 40 anni Moro, Macaluso: ‘Dopo il sistema in coma’
‘La fermezza? Anche col senno di poi dico che era necessaria’
(ANSA) – ROMA, 7 MAG – “Dopo l’uccisione di Moro il sistema
politico italiano e’ entrato in coma”, una crisi che “si conclude
nel ’92 con l’arrivo di Berlusconi” e la “fine dei partiti che
fecero la Costituzione” e “oggi vediamo “un sistema nuovamente
inceppato”. E’ la considerazione di Emanuele Macaluso, allora
senatore del Pci, a quarant’anni da quel 9 maggio del 1978 che
cambio’ la storia d’Italia con il ritrovamento del cadavere di
Aldo Moro.
Da tempo Macaluso sostiene l’importanza del contesto
internazionale in quella vicenda. “L’operazione del sequestro e
dell’uccisione di Moro – evidenzia – e’ stato opera delle Br ma e’
vero anche che le Br hanno agito in un contesto nazionale e
internazionale ben definito: Moro e Berlinguer rompevano un
sistema” con una operazione “che non piaceva ne’ agli Usa e
all’Urss sul piano internazionale, ne’ alle forze occulte che
avevano sempre osteggiato Moro” in questo.
“Dopo – sottolinea Macaluso – fu scoperta la P2 con generali
dei carabinieri, finanzieri, uomini vicini a ministri”. “Insomma
– sottolinea – dico che le Br lo fecero, non erano dei
burattini, ma agirono in un contesto politico tale, per cui non
fu possibile, durante la prigionia trovare dove fosse” il
presidente Dc.
“Dopo l’uccisione di Moro – sottolinea ancora Macaluso – il
sistema politico italiano e’ entrato in crisi, non c’e’ piu’ stata
una soluzione organica”. Se la storia fosse andata diversamente
“sarebbe cambiato tutto il sistema politico delle alternative di
governo” arrivando a comprendere anche il Pci che era invece
stato sempre all’opposizione.
Ma in ogni caso – dice ancora Macaluso – “anche col senno di
poi il partito ha fatto bene a mantenere la politica della
fermezza”. Le Br – evidenzia – cercavano una legittimazione.
Questo avrebbe cambiato tutto, avrebbe dato una legittimita’ a
una forza eversiva. Per questo io, ancora oggi, sono convinto
che la fermezza fosse necessaria, inevitabile”. Del giorno del
ritrovamento di Moro, sottolinea, “ricordo una grande
preoccupazione, una grande amarezza e il dramma per un uomo che
aveva avuto una storia straordinaria, una visione della
politica, dello Stato eccezionale”.
“Oggi – conclude – siamo in mano ai Di Maio, allora avevamo i
Moro, i La Malfa, i Pertini anche i Craxi. Questo e’ il senso del
precipizio”.
CIA
07-MAG-18 17:16
Fonte Ansa.it