Età medio-alta, in platea, ma anche molti giovani. «Più che in passato», puntualizza Scalfarotto. Molti fanno già parte dei comitati di Azione Civile o sono partecipanti di Meritare l’Italia, la conferenza-laboratorio politico che Renzi ha organizzato quest’estate. Ma ci sono anche tanti curiosi, attirati tramite i social e interessati ad approfondire, forse il contenuto, forse la novità del formato, diverso, più spensierato e meno impostato rispetto ai classici eventi di partito. L’atmosfera in sala esprime lo spirito che Italia Viva vuole incarnare, assicurano i presenti, e ricorda lo stile che lo stesso Renzi impersonava mentre era al governo, leggero, scanzonato e soprattutto positivo. «C’è stata un’atmosfera di grandissimo entusiasmo e di grande vivacità, era da tempo che un’occasione politica così mancava», aggiunge Ada Lucia De Cesaris, ex vicesindaco nella giunta Pisapia, tra i primi ad aderire alla nuova formazione politica di Matteo Renzi.
Anche se questo, ci tengono a puntualizzare, «Non è il partito di Renzi, è il partito di tantissime persone che credono nel merito e nel futuro», dice Gianluca Pomo, giovane coordinatore dei comitati di Azione Civile fin dalla loro fondazione, circa un anno fa, e figura chiave tra coloro che hanno organizzato la serata. Insieme ad Alessia Cappello, altra giovane attivista dei comitati, la moderazione di questa “mini-Leopolda” è stata sua: «Un’emozione, perché un lancio del genere non prevedevo fosse così emozionante, visto che Matteo Renzi non ci sarebbe stato». L’interazione con il pubblico racconta la voglia di mettersi in gioco e il desiderio di rimboccarsi le maniche.
«L’impressione è quella di avere colmato un vuoto che c’è nella politica di oggi», prosegue Pomo. «Troppo a lungo il partito democratico è rimasto incastrato in polemiche interne e nelle sue correnti, era diventato difficile fare politica», ammette Scalfarotto. «Ci si è chiusi in una scatola, io sentivo forte la necessità di cambiamento», gli fa eco De Cesaris. L’obiettivo, però, non è quello di porsi in contrapposizione con il Pd, semmai di allargare il fronte degli antisovranisti e antipopulisti. «Io credo che pur registrando delle differenze, molte cose le possiamo fare insieme», precisa ancora il sottosegretario. La sottrazione di parlamentari e consensi punta ad articolare l’offerta politica e le opportunità di partecipazione, posto che «la legislatura durerà fino alla fine». «Con questo governo abbiamo scongiurato l’emergenza di chi chiedeva pieni poteri e avrebbe messo in ginocchio l’Italia economicamente, ma adesso c’è da lavorare per risolvere i problemi del Paese», dice Scalfarotto. «Abbiamo grossi temi da affrontare, la denatalità, l’ambiente, l’economia. Quelle sono le priorità, pur ricordandoci che siamo un grande Paese, rispettato e apprezzato, dal grande manifatturiero e dai prodotti tecnologicamente avanzatissimi. È quello il pezzo di Paese a cui bisogna rendere giustizia, e che invece è ignorato, il dibattito pubblico spostato su messaggi di chiusura e di odio».
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