L’esame da parte dei deputati riprenderà giovedì 3 ottobre
di Nicola Barone
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Riparte alla Camera, in Commissione Affari costituzionali, l’esame della legge sulla cittadinanza che introduce il cosiddetto ius culturae. È quanto ha fatto sapere il presidente della Commissione Giuseppe Brescia (M5S) che della riforma sarà anche relatore, questo nel giorno in cui il presidente della Cei Gualtiero Bassetti ha sollecitato l’approvazione della legge. Dunque l’esame da parte dei deputati riprenderà giovedì 3 ottobre.
Il testo, a prima firma Laura Boldrini, era stato incardinato in quota opposizioni (LeU) nell’ottobre 2018 e il relatore era Roberto Speranza, ora divenuto ministro. «Siamo ancora all’inizio – spiega Brescia – ma credo si possa lavorare per introdurre lo ius culturae, legando la cittadinanza alla positiva conclusione di un ciclo di studi, e non alla sola frequenza». Stavolta le possibilità di arrivare in porto non mancano, alla luce del cambio di maggioranza parlamentare.
Non c’è solo il testo a prima firma Boldrini da esaminare. «Ci sono diversi testi di altri gruppi, tra cui un testo Polverini di Forza Italia che introduce proprio lo ius culturae. Naturalmente arriverà anche un testo M5S. Serve una discussione che metta all’angolo propaganda e falsi miti, guardi in faccia la realtà e dia un segnale positivo a chi si vuole integrare».
«Se per tagliare i parlamentari ci vogliono solo due ore, come dice spesso Di Maio – ricorda Matteo Orfini alla maggioranza e incalzando da sinistra il proprio partito – per fare lo ius soli ci vogliono solo pochi giorni. Pochi giorni per restituire un diritto negato a tante persone. Ieri ho fatto una proposta e sono stato attaccato da Salvini, da Fontana, dalla Santanchè, dalla Meloni, dalla Gelmini. Che ne dite, lo facciamo o ci spaventiamo di Salvini?». Una richiesta sostenuta dal capogruppo democratico al Senato, Andrea Marcucci. Anche Riccardo Magi (+Europa) spinge nella stessa direzione. «L’attuale legge sulla cittadinanza è anacronistica, non tiene conto di un’Italia che già c’è, fatta di persone che è giusto abbiano diritti e doveri da cittadini».
Netta contrarietà invece dal lato del cetrodestra. «Con il Pd e i grillini al governo ritorna lo ius soli mascherato da cosiddetto ius culturae», liquida la questione il senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia. «Vogliono follemente rilanciare la proposta della cittadinanza facile in un Paese come il nostro dove già è molto facile per gli stranieri acquisire la cittadinanza in base alle normative vigenti».
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