Seggi aperti domenica 16 giugno in 28 comuni della Sardegna. Per la terza volta nel giro di quattro mesi dopo le Regionali di febbraio e le Europee di maggio quasi 400mila sardi sono chiamati alle urne per eleggere il sindaco. Tra i Comuni al voto spiccano Cagliari, Sassari e Alghero. Il bilancio finale della tornata di elezioni amministrative tra il 26 maggio e il 9 giugno ha visto il centrosinistra arretrare, con 39 comuni (sopra i 15mila abitanti) persi e il centrodestra che ne ha conquistati 33 rispetto a cinque anni fa. Domenica il partito di Zingaretti tenta la rivincita, puntando a confermare le amministrazioni di centrosinistra a Sassari e Cagliari e Alghero, arginando l’ondata leghista. Il Carroccio alle europee di maggio si è imposto sull’Isola come secondo partito (22,4%), dietro al M5s (29,8%).
Cinque stelle assenti a Cagliari
Il capoluogo isolano va al voto con due anni di anticipo per le dimissioni del sindaco “arancione” di Campo progressista Massimo Zedda, che ha optato per il Consiglio regionale dove siede all’opposizione dopo aver perso la sfida per la guida della Regione contro Christian Solinas. Per la sfida principale a Cagliari il grande assente è il Movimento 5 stelle: il candidato era stato scelto e la lista certificata, ma nel bel mezzo della campagna elettorale per le Europee aveva fatto clamore un vecchio post su Fb dell’aspirante sindaco, il cardiologo Alessandro Murenu, in cui esprimeva posizioni contrarie alle unioni civili e all’aborto. Da qui il ritiro della certificazione e la decisione di non far correre neppure l’altra lista che aveva chiesto l’ok allo staff di M5s. In corsa rimangono in tre: per il centrosinistra l’assessora all’Urbanistica uscente Francesca Ghirra, vincitrice delle primarie; per il centrodestra – dato favorito sulla spinta della Lega – il consigliere regionale Paolo Truzzu di Fratelli d’Italia; infine l’outsider, l’ambientalista Angelo Cremone con la lista Verdes per Cagliari Pulita, riammesso dal Tar dopo un ricorso.
A Sassari sfida a sette
A Sassari non si ripresenta l’uscente Nicola Sanna del Pd. Il centrodestra tenta la conquista del Comune schierando il geometra Mariolino Andria, ex consigliere comunale nelle file di An, dal 2000 al 2005 e ora vicino agli autonomisti di Fortza Paris. Andria, che è stato preferito dalla coalizione di centrodestra all’avvocato azzurro Gabriele Satta, è appoggiato da Lega, Fratelli d’Italia, Partito Sardo d’Azione, Fortza Paris-Riformatori Sardi, Forza Italia. Il centrosinistra gli oppone un’ampia coalizione (Partito Democratico, Futuro Comune, Italia in Comune, Campo Progressista, Sassari Città Europea) guidata da Mariano Brianda, 65 anni, magistrato, presidente della Sezione distaccata di Sassari della Corte d’Appello, che rivendica per sè una posizione super partes, «fuori dalle logiche di partito». Gli altri candidati sono Maurilio Murru (M5s), l’ex vicepresidente della Provincia Lino Mura; Marilena Budroni (sostenuta dagli indipendendentisti di Autodeterminatzione); l’ex sindaco ed ex senatore di Forza Italia Nanni Campus, sponsorizzato da cinque liste civiche; infine Giuseppe Doneddu del Partito comunista.
Ad Alghero ci riprova l’uscente Mario Bruno (centrosinistra), che deve
vedersela con Roberto Ferrara (M5s) e Mario Conoci (centrodestra). Cinque i Comuni con di 15mila abitanti dove è previsto l’eventuale turno di ballottaggio il 30 giugno: oltre a Cagliari, Sassari ed Alghero ci sono Monserrato e Sinnai (Città metropolitana di Cagliari)
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