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Amministrative, centrodestra in vantaggio in due ballottaggi su tre

Sono quindici i comuni capoluogo che il 9 giugno andranno a ballottaggio. In dieci casi è avanti il centrodestra, negli altri cinque il centrosinistra. Il M5s è in pista solo a Campobasso. Fa storia a sè Avellino, dove al secondo turno vanno due aspiranti sindaco entrambi sostenuti da liste di centrosinistra. In quattro casi sono in corsa esponenti di liste civiche. Al ballottaggio andranno Potenza, Campobasso, Ascoli Piceno, Avellino, Biella, Cremona, Ferrara, Foggia, Forlì, Livorno, Prato, Reggio Emilia, Rovigo, Verbania, Vercelli. Al primo turno del 26 maggio il centrosinistra ha confermato Firenze e Bari tra i capoluoghi di regione, Bergamo, Modena, Pesaro e Lecce tra quelli di provincia; il centrodestra ha confermato Perugia e Vibo Valentia e strappato al centrosinistra la guida di Pescara e Pavia.

I Cinque Stelle hanno perso la poltrona di sindaco a Livorno e ad Avellino e hanno ottenuto percentuali basse in molte città. Tuttavia sono in più realtà l’ago della bilancia che determinerà la vittoria di uno o dell’altro candidato ai 15 ballottaggi. Formalmente i pentastellati non appoggiano nessuna forza politica, in nessuna realtà. Eppure, in mancanza di indicazioni, ai ballottaggi i loro elettori potrebbero votare i candidati del centrosinistra, anche influenzati da una campagna elettorale che ha visto quotidianamente toni accesi quando non veri e propri scontri tra le due forze alleate di governo. Vero è che molto dipenderà dai rapporti di forza e dalle dinamiche locali nei territori.

A Livorno il Movimento lascerà libertà di voto. Ma nell’urna i grillini potrebbero appoggiare il candidato di centrosinistra Luca Salvetti, che si è fermato al 34,2% e che tenta di far confluire sul suo nome anche le altre forze della sinistra più radicale (14,3%), che al primo turno non sono riuscite ad trovare l’accordo con il Pd. Lo sfidante del centrodestra è Andrea Romiti (26,6%). Nella città amministrata finora da Filippo Nogarin (che ha scelto di correre per un seggio a Bruxelles, senza essere eletto) il M5s ha puntato sul vicesindaco Stella Sorgente che però si è fermata al 16,4%.

Il 9 giugno il centrosinistra si riprenderà Avellino dove sono andati al ballottaggio due suoi esponenti: Luca Cipriano, candidato dal Pd che si è fermato al 32,5% e Gianluca Festa (28,6) espressione di alcune liste civiche.

Riconferma in salita per il sindaco uscente di Cremona, Gianluca Galimberti (centrosinistra), al 46,5% al primo turno: qui non è da escludere che gli elettori Cinque stelle possano dare il proprio voto il 9 giugno al candidato di centrodestra Carlo Malvezzi che si è fermato al 40,5% e che molto probabilmente godrà anche dell’appoggio dell’ex di Forza Italia Ferruccio Giovetti.

A Reggio Emilia Il sindaco uscente Luca Vecchi, sostenuto dal Pd e dal centrosinistra, non ha vinto al primo turno per pochi voti, fermandosi al 49,1%. Al secondo turno parte con un vantaggio enorme nei confronti dello sfidante, Roberto Salati del centrodestra che ha preso il 28,2%. Situazione speculare a Ferrara: qui, a fermarsi a circa un punto percentuale dal successo al primo turno è stato il leghista Alan Fabbri (48,4%) che ha chiuso con un vantaggio considerevole nei confronti di Aldo Modonesi del Pd (31,7%). Il primo obiettivo del candidato del centrosinistra sarà quello di convincere gli elettori che al primo turno hanno votato Roberta Fusari (Coalizione civica e +Europa) che ha preso un significativo 8,6%.

Sfida più equilibrata a Forlì, anche se il centrodestra ha un chiaro vantaggio nei confronti del centrosinistra. Gian Luca Zattini ha infatti preso il 45,8%, contro il 37,2% di Giorgio Calderoni. Ad essere determinante qui è il comportamento degli elettori che al primo turno hanno scelto i 5 stelle (10,8%).

A Vercelli il Movimento Cinque Stelle è arrivato quarto, ma la strada è spianata per la vittoria del candidato di centrodestra Andrea Corsaro che ha ottenuto al primo turno il 41,9% e che potrebbe contare sull’elettorato del terzo arrivato Roberto Scheda (liste civiche) anche se formalmente non ci sono apparentamenti per battere la sindaca uscente Maura Forte (24,7%) del Pd.
Ballottaggio anche a Verbania dove il candidato del centrodestra Giandomenico Albertella (45,8) è in vantaggio sulla sindaca uscente Silvia Marchionini – Pd (37,5%).

A Potenza sarà ballottaggio tra il leghista Mario Guarente, centrodestra, al 44,7% e il civico di sinistra Valerio Tramutoli (27,4%), sostenuto da due liste. Grande sconfitto il centrosinistra tradizionale (Pd e Articolo 1) con i quali Tramutoli ha escluso apparentamenti. Ma sia il Pd locale che Articolo 1 si sono espressi “unilataralmente” a sostegno di Tramutoli. Resta da capire come si muoverà il governatore uscente dem Marcello Pittella (grande sconfitto nella tornata elettorale delle regionali dello scorso marzo) capace di spostare in città ancora un notevole pacchetto di voti.

A Campobasso, la sfida sarà tra la candidata del centrodestra Maria Domenica D’Alessandro (39,7%), e Roberto Gravina (M5s) al 29,41%. A Biella lo scontro invece è tra il candidato del centrodestra Claudio Corradino, che ha ottenuto il 39,9% dei consensi, e Donato Gentile (27,6%), sostenuto da alcune liste civiche. Grande sconfitto il sindaco uscente del Pd, Marco Cavicchioli, che si ferma al 21,9%. Ad Ascoli Piceno si confronteranno Marco Fioravanti, centrodestra, con il 37,38%, e Piero Celani, sostenuto da Forza Italia e liste civiche, 21,43% al primo turno.

A Foggia Franco Landella (46,1%), centrodestra, parte in vantaggio su Pippo Cavaliere, 33,7% (centrosinistra). A Prato il sindaco uscente Matteo Biffoni, (centrosinistra) sfiderà con il 47,2% Daniele Spada, centrodestra (35,1%).
A Rovigo se la vedranno Monica Gambardella, centrodestra (38,2%) e Edoardo Gaffeo, centrosinistra (25,4%).

COMUNI CAPOLUOGO AL VOTO NEL 2019

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