Altra minaccia, neanche tanto tra le righe, del Gruppo oscuro che oscuro vuole restare. Oltre a fare conti compulsivi sui soldi da spremere allo Stato in caso di revoca concessioni, annuncia indagini (di chi? di polizia parallela?) sull’informazione
Fonte: affaritaliani.it
PONTE MORANDI: CDA ATLANTIA AVVIA “VERIFICA SU IMPATTO FINANZIARIO REVOCA”
“In relazione alla lettera di contestazione formulata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nei confronti di Autostrade per l’Italia, il Consiglio di Atlantia ha avviato le verifiche relative all’impatto di tale missiva in merito agli strumenti finanziari del Gruppo”. E’ quanto si legge nel comunicato che segue il cda di Atlantia, riunito per esaminare la situazione seguita al crollo del ponte Morandi e alla lettera inviata dal governo, con cui si annuncia la revoca della concessione.
l consiglio di amministrazione di Atlantia ha anche reso noto di aver ”avviato la valutazione degli effetti delle continue esternazioni e della diffusione di notizie sulla società avendo riguardo al suo status di società quotata, con l’obiettivo di tutelare al meglio il mercato e i risparmiatori”.
Insomma, i poveretti che transitavano sul Ponte Morandi avevano il grave torto di non essere azionisti di Atlantia, e quindi non andavano tutelati. Ora tutti zitti e mosca, perché Autostrade/Atlantia/Benetton (sempre gli stessi sono) vuole restare nell’ombra continuando a macinare soldi. La compagnia delle Buone Opere di Ponzano Veneto, partita coi maglioni, continua alla grande con le trame. Ai danni degli italiani.
Ma non è finita. Che senso ha la decurtazione di due punti dalla patente per chi non paga il balzello medioevale ad Autostrade? Se lo domanda su qdpnews.it un assessore di Pieve di Soligo (Treviso).
“Perché chi non paga il pedaggio in autostrada perde due punti sulla patente?”. A porre la domanda l’assessore alla sicurezza di Pieve di Soligo Roberto Menegon, che interviene nel dibattito sul sistema autostradale italiano, al centro della cronaca (e delle critiche) dopo il crollo del ponte Morandi di Genova, lungo la A10.
“Questa norma è stata introdotta nel 2012 all’interno del codice della strada, ma è entrata in vigore solo ad ottobre dello scorso anno – spiega Menegon – Oggi mi trovavo in autostrada tra Padova e Venezia, e su tutti i tabelloni luminosi era riportato l’avviso. Ora, trovo che questa situazione sia quantomeno strana, se non ingiusta, anche alla luce di ciò che è successo a Genova”.
“I punti sulla patente vengono tolti in seguito ad un comportamento pericoloso, che può aver messo a rischio l’incolumità degli altri, ma nel caso del pedaggio si tratta di un mancato pagamento: quale altro creditore può contare su questo sistema per rivalersi su un debitore?”, domanda infine l’assessore Menegon”.