Mentre sono in corso le votazioni, i valdostani sono unanimi: “E’ arrivato il momento di rimettere al centro il cittadino. Basta con i personalismi”, fanno sapere, esprimendo tutti quella voglia di chiudere definitivamente col passato
Aosta – “Ho votato questa mattina alle otto. E vuole sapere per chi?”. Sbarriamo gli occhi. Non è facile imbattersi in un elettore che dichiara il proprio voto senza alcun problema e con entusiasmo. Rispondiamo ‘sì’ con altrettanta enfasi, anche se poi, per le regole vigenti durante i periodi elettorali, non possiamo riportarlo.
Parte con il ‘botto’ il nostro ‘tour’ elettorale alla ricerca di curiosità, dati statistici, notizie varie. Ore 12,30. Dall’ufficio elettorale del Comune arrivano i primi dati sulle percentuali di votanti del capoluogo regionale: 5.235, pari al 18,72%; alla stessa ora, nelle votazioni politiche del 4 marzo aveva votato il 21,41%. Sono 21.585, pari al 20,93, gli elettori che hanno votato in Valle; alle politiche di marzo la percentuale era del 21,24. Una leggera flessione che, al momento, non è significativa.
Ore 14.30. manca mezz’ora al secondo aggiornamento dal Comune. Sondiamo, al telefono, l’umore di Igino Bajocco, ultraottantenne, politico di lungo corso, nelle fila della Sinistra. Gli acciacchi non lo frenano dall’andare a votare “senza alcun entusiasmo – afferma -. Troppe divisioni, discussioni inutili. Tutti questi gruppi. Non ho ancora perso la speranza di rivedere il partito unito sotto un’unica bandiera”.
Giornata elettorale bagnata. Sarà anche fortunata? Miranda Pastoret lo spera. Ha appena introdotto la scheda nell’urna del seggio numero 3, in Comune. “Voto per dovere, ma anche con un po’ di entusiasmo – dice -. Largo ai giovani, ma con i consigli dei vecchi. Non troppo!”, sorride.
Il presidente del seggio Claudio Ceccarelli fa un rapido calcolo: “In questo seggio ha votato, fino ad ora, (ore 13.10 ndr) il 27 per cento circa. Non ricordo con precisione il dato delle politiche del 4 marzo, ma mi sembra fosse più alta la percentuale più o meno alla stessa ora”.
Stefania D’Agostino sta posteggiando l’auto in via Hotel Des Etats. Non ha ancora votato. Si ferma volentieri per esprimere il suo pensiero su un argomento che ritiene “fondamentale per il benessere dei cittadini”. Con altrettanta verve dichiara come abbia sempre nutrito un grande senso patriottico smorzato, negli anni, dal susseguirsi di eventi poco edificanti. Caldeggia una “rilettura accurata della Costituzione italiana di cui si chiede la modifica per interessi personali. E’ arrivato il momento di rimettere al centro il cittadino. Basta con i personalismi. Andrò a votare più tardi, sperando in un futuro più proficuo”.
In via De Sales incontriamo Carlo Imbimbo, di Sky: “Sono qui come inviato. Seguo, da tempo, le varie vicissitudini giudiziarie del vostro ex presidente della giunta”, dice ‘al volo’, mentre cammina a passo spedito.
E’ appena uscito dalla sezione numero 8, in piazza Arco d’Augusto José Sanchez, dominicano, arrivato in Valle d’Aosta, 21 anni fa. Lavora in un’azienda alimentare locale da 17 anni. “Al mio Paese – dice in un ottimo italiano – si vota per cambiare qualcosa. Lo spero anche questa volta”.
Alla stessa sezione si stanno recando madre e figlia. Quest’ultima non esita a fornire le sue generalità. Silvye Spirli, giovane elettrice, dichiara di getto: “Spero in un cambiamento. Il voto è l’unico strumento in nostro possesso. E’ oltretutto, un dovere civico a cui non ci si deve sottrarre”. La mamma preferisce l’anonimato, ma rivendica: “Sono una cittadina italiana ed esercito il mio diritto di voto. Mi auguro di contribuire ad un cambiamento concreto“.
Un gruppo di giovani, ragazzi e ragazze, sghignazza, urla poco oltre la Porta Praetoria, il cuore dell’Aosta romana. Non parlano a livello personale, ma in coro urlano: “Certo che andremo a votare perché i dinosauri della politica regionale devono andarsene”. E, con lo stesso sogghigno si incamminano verso piazza Chanoux dove sono attesi da altri coetanei.
Nessuno degli intervistati finora aveva ancora tirato in ballo la Fornero.e la sua legge. Ci pensa Carmelo Di Ciuccio, ufficiale giudiziario del Tribunale di Aosta. “Certo che sono ancora in servizio. Devo ringraziare la Fornero. Il voto? E’ palpabile un’allarmante disaffezione”. Presiede il seggio numero 9 in piazza Arco d’Augusto: “La percentuale di votanti è inferiore alle politiche di marzo”, afferma mentre si concede una pausa.
In tarda serata i primi exit poll, ma per i risultati finali occorrerà attendere domani.
Alle 19.00, ha votato il 52,03%, percentuale inferiore rispetto alle regionali del 2013 quando, alla stessa ora, aveva votato il 58,62%. Sono 103 mila 117 gli elettori; nelle elezioni di cinque anni fa erano 102 mila 633. I seggi (151 nei 74 Comuni) chiuderanno alle 22.00. Valgrisenche è il Comune con il maggior numero di affluenza di elettori; La Salle, quello in cui si registra, fino ad ora, il numero più basso di cittadini alle urne. Lo scrutinio comincerà domani alle 8.00 con il sistema centralizzato per cui sono coinvolti Aosta, Saint Pierre, Fénis, Verrés, Comuni in cui convoglieranno le schede di Alta, Media e Bassa Valle; il capoluogo regionale scrutinerà soltanto le schede relative alla città. Le dieci liste presentano 332 candidati. Gli eletti saranno i nuovi amministratori nel Consiglio regionale che rimarrà in carica per il prossimo quinquennio.