Volano gli stracci tra ’eminenze’ a margine del processo in Vaticano sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato. Il cardinale Angelo Becciu, ex sostituto per gli Affari Generali ed ex prefetto per le Cause dei santi, imputato nel processo nato dall’acquisto del palazzo di Sloane Avenue a Londra, ha scritto una durissima lettera aperta al cardinale australiano George Pell, ex prefetto della Segreteria per l’Economia, assolto in patria in un processo per pedofilia, attribuendogli “argomenti offensivi” nei propri confronti, “pubbliche provocazioni” e “ricostruzioni manifestamente infondate”.
“Eminenza Reverendissima – esordisce la lettera aperta divulgata dall’avvocato del card. Becciu, Fabio Viglione -, l’imminenza del Natale richiama tutti ad elevati sentimenti e, specialmente a noi credenti, ad essere testimoni credibili del messaggio di fraternità che viene dalla capanna di Betlemme”. “In forza di tali convinzioni – prosegue Becciu -, prendo l’iniziativa di scriverLe in questa forma pubblica. Mi creda, lo faccio forzando ogni mia contraria volontà, perché ormai costretto dai Suoi numerosi interventi su molti mezzi d’informazione che hanno a più riprese riguardato, purtroppo, la mia persona, con argomenti che ho sentito offensivi della mia dignità personale e del servizio ecclesiale che, con entusiasmo, obbedienza e fedeltà ho cercato di offrire, nei decenni, al Santo Padre e alla Chiesa”. “Premetto – scrive ancora al card. Pell il porporato sardo – che non risponderò ad alcuna delle Sue ricostruzioni, la cui infondatezza è tuttavia manifesta: vincoli di profondissimo rispetto per la Santa Sede che abbiamo rappresentato, così come la dignità cardinalizia che rivestiamo, dovrebbero impedire queste pubbliche provocazioni, poco comprensibili ai nostri fedeli e a quanti si aspetterebbero ben altro atteggiamento da uomini di Chiesa”.
Fonte Ansa.it