Azione vuole fondersi con PiùEuropa. La proposta è arrivata su Twitter, come capita sempre più spesso nella politica frenetica di oggi. «Abbiamo passato la soglia dello stalking. Insisto da mesi “quando facciamo un partito unico?”. La risposta è “dopo”, “vedremo”. Il senso è: “no unione, meglio rimanere amici”» incalza Carlo Calenda. «Io volevo liste comuni con Siamo Europei/Azione alle europee e in Emilia-Romagna», risponde Benedetto Della Vedova, segretario del partito europeista fondato da Emma Bonino.
E così quando un tempo servivano congressi per annunciare le svolte politiche oggi basta un tweet per lanciare una strategia politica. «Bene. Facciamo le liste. Una cosa impedisce l’altra? Proposta: pubblica questa volta perché altrimenti non quagliamo. Due settimane per disegnare il processo di fusione da chiudersi prima delle elezioni regionali», La proposta sembra sensata. Da tempo i due partiti che viaggiano entrambi oltre il 2% nei sondaggi condividono posizioni comuni su tutto. Contro il governo Conte 2 e l’alleanza tra Movimento 5 Stelle e Partito democratico; contro il sovranismo e l’alleanza con Viktor Orbàn.
Proprio giovedì sia Azione che Più Europa hanno attaccato Giorgia Meloni e Matteo Salvini per aver stretto la mano al premier ungherese definito «Omofobo e illiberale, antieuropeo con i soldi dell’Ue». In politica non sempre 2+2 fa 4% e un giornalista esperto come Paolo Mieli mercoledì su La7 ha fatto notare che in politica: «Il centro non esiste. Mi auguro che la soglia di sbarramento allo 0,5% perché anche mettendosi tutti insieme, monarchici, Carfagna e Renzi rischiano di non arrivare al 5%».
Aspettando Italia Viva ha da poco celebrato a Cinecittà la sua prima assemblea nazionale, per ora l’idea di lanciare un nuovo polo di liberal-riformisti anti sovranisti in un’unica formazione politica come ha proposto a ottobre il direttore di questo giornale, Christian Rocca, è ancora lontana. Potrebbe essere la Puglia il laboratorio politico nazionale per vedere se questa possibile alleanza funziona nelle urne. Sia Azione che PiùEuropa hanno deciso di sostenere il candidato di Italia Viva (quasi sicuramente la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova), contro il governatore uscente Michele Emiliano, sostenuto dal Partito democratico.
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