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Caso Open, tutti quelli che vogliono il ritorno del finanziamento pubblico ai partiti

Da Orfini a Violante
«O si ripristina il finanziamento pubblico (ovviamente con forme e modalità differenti da prima) oppure si accetta e si incentiva il finanziamento privato, con tutto il conseguente potere di condizionamento degli interessi economici. Inutile dire che tra le due opzioni io sono per il ripristino del finanziamento pubblico», si schiera anche Matteo Orfini parlamentare del Partito Democratico.

Tra i più convinti sostenitori del finanziamento pubblico c’è l’ex tesoriere dei Ds Ugo Sposetti che definisce «l’errore degli errori aver ceduto agli anti-casta e aver eliminato i rimborsi pubblici», perché «la democrazia va difesa e i partiti vanno aiutati a migliorare loro stessi e la loro attività».

Di errore parla anche Luciano Violante, ex parlamentare del Pci e dei Ds ed ex presidente della Camera per il quale «immaginare di poter continuare senza forme di alimentazione pubblica della politica è semplicemente una ipocrisia».

Ripensamenti anche in Forza Italia
Anche Forza Italia, per voce del suo vicepresidente Antonio Tajani auspica un ritorno al passato: «Noi crediamo che sia stato un errore chiudere ogni possibilità di accesso al finanziamento pubblico. Forse – osserva l’ex Presidente del Parlamento europeo – bisogna cominciare a riflettere, perché se si toglie il finanziamento pubblico e si torna al finanziamento privato non regolare allora le cose non vanno meglio di prima».

M5s schierato per la commissione di inchiesta
I Cinque Stelle, invece, contrari al finanziamento pubblico, continuano a tenere alto lo scontro, ribadendo la richiesta di una Commissione d’inchiesta sull’argomento dei contributi alle forze politiche, già richiesta dal capo politico Luigi Di Maio. Un’idea sostenuta anche da Alessandro Di Battista.

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