Probabilmente non avrà addosso gli occhi della comunità internazionale come la trasferta a Roma del presidente cinese Xi Jinping, la prossima settimana, che potrebbe registrare la sottoscrizione da parte dell’Italia, primo Paese del G7, del Memorandum of understanding nell’ambito del progetto di Pechino della Via della Seta. Ma il Congresso mondiale delle famiglie, dal 29 al 31 marzo a Verona, potrebbe registrare ulteriori divisioni all’interno della maggioranza giallo verde con ripercussioni che, se non sul profilo internazionale, potrebbero influire sugli equilibri tra i due azionisti di maggioranza, M5S e Lega. Il tutto a pochi giorni dalle elezioni in Basilicata, e a due mesi da quelle Europee.
L’identikit del Congresso
Le parole sul sito dell’iniziativa veneta delineano la questione. «Il Congresso Mondiale delle Famiglie (World Congress of Families, WCF) – si legge – è un evento pubblico internazionale di grande portata che ha l’obiettivo di unire e far collaborare leader, organizzazioni e famiglie per affermare, celebrare e difendere la famiglia naturale come sola unità stabile e fondamentale della società». Sulla tre giorni c’è il timbro politico leghista, a cominciare da quello del ministro della Famiglia e della Disabilità Lorenzo Fontana. Dopo Budapest e Chisinau, la XIII edizione della manifestazione approderà nella città veneta. Qui si darà appuntamento il Movimento globale pro-Family.
Le distanze M5S sull’idea di famiglia
Contro la kermesse sono invece i Cinque Stelle. Ed è una posizione che accomuna tutte le anime del Movimento. A dare voce a questo punto di vista è stato il leader politico e vicepremier Luigi Di Maio. A commento delle dichiarazioni dell’altro vicepremier, con cui Matteo Salvini ha annunciato che parteciperà al meeting, il pentastellato ha chiarito: «Ognuno va agli eventi che vuole ma io a quegli eventi non ci vado. Questa – ha aggiunto Di Maio – è una decisione sua: io dico soltanto che chi si permette di dire che le donne devono stare in casa, come se fossero degli esseri inferiori, non appartiene assolutamente alla mia cerchia di amicizie e di frequentazioni». «La nostra idea di famiglia – ha aggiunto il sottosegretario agli Affari Regionali Stefano Buffagni, anche lui M5S – è diversa da quella che andrà in scena a Verona tra qualche settimana e che sembra piacere a una certa destra. Loro vogliono donne dimesse, chiuse in casa a fare le madri, donne che non lavorano. Questo io lo chiamo Medioevo. Per il Movimento 5 Stelle le donne devono essere emancipate, felici, indipendenti. Guardiamo avanti, non indietro».
Il giallo del patrocinio di Palazzo Chigi
Alle dichiarazioni sono seguiti i fatti, con un corto circuito sul patrocinio di Palazzo Chigi alla manifestazione (il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è stato indicato dai Cinque Stelle). Gli uffici del segretariato generale di Palazzo Chigi hanno chiesto un supplemento di verifica al dipartimento dell’Editoria e a quello per la Famiglia sulla concessione di logo e patrocinio. Si tratta di verificare una delle condizioni per la concessione, ovvero l’assenza nella kermesse di un fine lucrativo. Se questa condizione non venisse confermata, è il ragionamento di fonti di Palazzo Chigi, il patrocinio della Presidenza del Consiglio non potrebbe essere concesso. È stato invece concesso il logo degli uffici del ministro Fontana, dicastero senza portafoglio.
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