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Cina: HRW accusa, ‘crimini contro l’umanità nello Xinjiang’

(ANSA) – KASHGAR, 19 APR – La Cina è colpevole di “crimini
contro l’umanità” per il trattamento oppressivo nei confronti
degli uiguri e di altre minoranze musulmane nello Xinjiang, la
vasta regione di nordovest. E’ l’attacco che Human Rights Watch
(HRW) ha riservato nel suo ultimo rapporto diffuso oggi in cui
il gruppo a difesa dei diritti umani ha citato i report sulla
detenzione di massa sui musulmani, il giro di vite sulle
pratiche religiose e le altre misure che equivalgono a crimini
contro l’umanità come definiti dal trattato che ha istituito la
Corte penale internazionale.
Da parte sua Qiao Xianghua, capo del Dipartimento pubblicità
della prefettura di Kashgar, storica città della Via della Seta
nel sud dello Xinjiang, ha osservato che “Kashgar ha raggiunto
una buona stabilità”, ricollegandosi agli anni turbolenti
segnati da atti di terrorismo e da violenze. “E ha anche messo a
punto una buona qualità di sviluppo basata sull’industria,
sull’agricoltura e sulla manifattura. Sui diritti umani, poi, è
stato fatto molto per la tutela di tutte le minoranze etniche”,
ha sostenuto Qiao, parlando a un gruppo di giornalisti di
testate cinesi e straniere, tra cui l’ANSA, invitate nello
Xinjiang.
Pechino è accusata di aver imprigionato più di un milione di
uiguri, il principale gruppo etnico dello Xinjiang, mantenendone
altri milioni sotto un rigido sistema di sorveglianza e di
controlli, accusa il rapporto curato da HRW e dai ricercatori
dalla Human Rights & Conflict Resolution Clinic della Stanford
Law School. “Il governo cinese ha commesso, e continua a
commettere, crimini contro l’umanità contro la popolazione
musulmana turca. L’obiettivo apparente del governo cinese nella
creazione dei campi è la cancellazione della cultura e della
religione musulmana turca”, ha aggiunto il rapporto, dove si
nominano uiguri, kazaki, kirghisi e altri gruppi nello Xinjiang.
Le politiche violano lo Statuto di Roma del 1998 della Corte
penale internazionale che afferma che “gli attacchi diffusi o
sistematici contro una popolazione civile sono un crimine”.
HRW e i ricercatori di Stanford non sono arrivati ;;ad
accusare Pechino di genocidio, un’accusa avanzata dal governo
degli Stati Uniti, dai legislatori in Belgio, Canada e Paesi
Bassi e da altri gruppi per i diritti umani, perché non hanno
documentato prove di “intenti genocidi”. HRW ha chiesto ai
governi di collaborare per fare pressione sulla Cina affinché
modifichi le sue politiche e alle Nazioni Unite di istituire una
commissione d’inchiesta per indagare sulle accuse. (ANSA).
Fonte Ansa.it

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